Recensione del romanzo intitolato "LA PERGAMENA CHE PREVEDEVA IL FUTURO" dell'autore DAVIDE FRESI

 




TRAMA DEL ROMANZO:


Un oscuro prodigio.
Una serie di omicidi.
Un uomo senza scrupoli.

A Roma, nel I secolo a.C., Artemone trova in una biblioteca una misteriosa pergamena che cambierà il corso della sua esistenza. Ogni volta, al sopraggiungere della mezzanotte, essa preannuncia gli eventi che avranno luogo durante la giornata. Artemone decide di sfruttarla per emergere nella corte romana e, per farsi strada, non esita a compiere i più spregevoli delitti. La città è teatro di tragici eventi che lasciano tutti senza fiato. Quando poi la pergamena cambia la natura delle sue rivelazioni, i progetti dei potenti vanno in frantumi.
Fino a quando Artemone potrà soddisfare la sua cupidigia? Quale sarà l’ultima rivelazione della pergamena?
In questo romanzo, l’autore fa rivivere con maestria un’epoca lontana e tratteggia dei personaggi dal sicuro fascino, che con le loro azioni fuori dal comune sorprendono continuamente il lettore.



Ringrazio vivamente l'autore per la copia digitale dell'opera.


RECENSIONE:


Il romanzo in questione è per davvero una perla rarissima in quanto riesce a conquistare fin dalle primissime pagine il lettore che si rende subito conto della bravura dell'autore, della sua innata versatilità, del suo procedere lento nella scrittura ma con un piglio comunque sempre autorevole e mai dimesso, oltretutto mai tedioso. Si tratta di una storia sicuramente nient'affatto comune in quanto io personalmente, ad esempio, ho trovato il libro di un'originalità pazzesca, tant'è che ha suscitato in me curiosità a mille, emozioni vive e contrastanti, il malcontento per ciò che accade ad alcuni personaggi che sono palesemente "buoni" e le vicissitudini invece dei cosiddetti per antonomasia "cattivi" della situazione.

Per dare un tono ancora più eclettico e realistico all'opera, l'autore utilizza sì uno stile semplice ma comunque sempre autentico, in modo che ci sentiamo completamente coinvolti nel bel mezzo della storia, che va via via sempre approfondendo tematiche interessanti per quanto il tutto ruoti sempre sullo stesso perno, infatti il centro vitale del romanzo, il focus diremmo, è incentrato su una pergamena che prevede il futuro.

Una pergamena che, a detta del protagonista assoluto ovvero Artemone, è coadiuvata dalla mano provvidenziale degli dèi, infatti all'interno del romanzo la religione professata è ancora il paganesimo essendo ambientato in una Roma in cui Cristo ancora non era presente.

Se da un lato vi è Artemone, il quale all'apparenza sembrerebbe un uomo raffinato e visto dalla popolazione in modo positivo, dall'altro lato vi è l'imperatore Augusto, ed entrambi ci accompagneranno, in modi differenti, all'interno di questa incredibile avventura storico fantasiosa.

Ciò che mi ha colpito comunque non è solo l'effetto che hanno sortito su di me questi due emblematici personaggi, bensì anche le ambientazioni e dunque la componente logistica e paesaggistica, infatti troviamo sia Roma e sia Atene, ma anche successivamente la città di Smirne, in Asia.

Si potrebbe perfino dire che sia un romanzo cosmopolita, una storia in cui tra l'altro emerge tutta l'energia dei personaggi dall'inizio alla fine, perché le azioni si susseguono l'una dopo l'altra lasciando noi lettori con il fiato sospeso, sempre. 

Mi è piaciuta anche la figura di Zosimo, che sarebbe il giovane inserviente, il quale verrà ben presto assunto dallo stesso Artemone come direttore della propria servitù, e sarà presente per tutta la durata della storia. 

Devo essere sincera, io personalmente pensavo che Zosimo avesse un ruolo meno fondamentale ai fini della storia, in realtà è importantissimo e leggendo il libro del bravissimo Davide Fresi, vi renderete conto che non parlo a vanvera.

Un altro personaggio di spicco è sicuramente Plauto, il quale si trova a convivere con lo stesso Artemone, il quale in poco tempo rivelerà la sua vera identità crudele e arrivista, una identità che lo condurrà alla pazzia molto probabilmente e a commettere efferati omicidi pur di raggiungere l'apice del successo a fianco di Augusto, tradendone però la fiducia fin da subito in quanto Augusto è uomo rispettoso della legge e soprattutto è buono.

Sarà proprio sfruttando la benevolenza di Augusto che ben presto, con uno schioccare di dita, lo stesso malvagio e truffatore Artemone, diverrà ministro della cultura usufruendo di benefici altrimenti ignari alla sua vita.

E che dire di Gaio Giulio Igino e dei suoi Exempla, ovvero la sua opera letteraria trattandosi egli di uno scrittore ben noto dalla popolazione? Ma anche lui subirà un grave sgarro da parte di Artemone, qualcosa di molto peggio di due brusche parole dette in un momento di pura e semplice rabbia.

 Mi ha incuriosito molto inoltre il modo in cui l'autore nomina l'Inferno e il Paradiso dandogli delle accezioni ben differenti ai luoghi dell'Aldilà cui sappiamo essere il primo la tortura eterna e il secondo la beatitudine celeste. Voglio dire, i Campi Elisi corrispondono al Paradiso e l'Ade corrisponde direttamente al fuoco eterno. 

Ho riscontrato bellezza e delicatezza, raffinatezza e sensibilità estreme ma anche molto coraggio e tenacia in Elvira, la futura sposa di Artemone che egli conosce per caso e di cui sembra essere innamorato a prima vista per via del fascino della giovane donna.

Vi è inoltre lo sfortunatissimo Camillo, ovvero padre di Elvira, in contrapposizione con il defunto padre di Artemone, ovvero Ennio, mentre per quanto riguarda la prole futura di Artemone ed Elvira, il loro unigenito figlio maschio prenderà il nome di Ortensio e il carattere identico a sua madre grazie al cielo.

Ciò che mi ha conquistato, infine, è la sorpresa a metà romanzo in cui vi è un salto temporale di ben undici anni. Siamo sempre nella bellissima Roma, ma il tempo è passato inesorabile e così, come una folata di vento, ha portato con sé alcuni ultimi nuovi personaggi altresì ben importanti.

Vi è infatti la sposa di Zosimo, Arminia, la quale è in dolce attesa, e avremo anche il piacere di conoscere e confrontarci con i due temerari e impavidi fratelli della stessa giovane, ovvero Donato e Flavio.

Infine, vi è Elettra, la quale avrà un ruolo fondamentale nell'ultima parte del romanzo e la quale forse è l'unica ad assomigliare per gran parte e in ogni modo ad Artemone visto che vuole corrompere chiunque pur di possedere tutta per sé la pergamena magica che prevede il futuro.

In conclusione, è raro o comunque credo davvero che siano pochi i libri storici fantasiosi che attingono dalla storia e dalla letteratura antica in un modo così aggraziato e allo stesso tempo feroce quando serve, proprio come un leone che si deve aggiudicare la sua ultima preda, come uno scrittore che vuole raggiungere più lettori possibili e sicuramente Davide Fresi ce l'ha fatta alla grande.


VOTO DEL ROMANZO: ⭐⭐⭐⭐⭐


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