Recensione del romanzo breve intitolato "Kultad il vampiro" degli autori MAX BLACK E FRANCESCA DANIELE
Trama, Kultad – Il Vampiro
Quella sera le stelle avevano una luce diversa, lo aveva colto da subito entrando nella Taverna.
La voce di Gan fece vibrare qualcosa nelle linee d'energia, come se fossero sulla soglia di passaggio
di qualcosa di unico.
«E ora, Kultad, è venuto finalmente il momento di sapere tutta la verità.»
Là dove le onde del mare sfiorano la sabbia, dove il molo della nave del Capitano Flag trova il suo attracco, sorge una stamberga sgangherata, dall’aria decisamente decadente. È lì che i Continium si fermano a riposare, narrando le loro gesta a Eterni e creature divine. Ed è proprio in quel luogo, tra una pinta di birra e un bicchiere di rum, che ha inizio la nostra storia. Qui, Kultad il Vampiro svelerà infine il segreto della sua nascita.
Spiegate le vele: il nostro viaggio sta per cominciare.
Titolo: Kultad – Il Vampiro
Autrice: Max Black e Francesca Daniele
Fantasy Romance: Paranormal, Dark Fantasy, Sci-fi
Tipologia: Serie
Uscita: 20 maggio
Prezzo ebook: Promo a 0,99 poi 2,69 euro su Amazon.it
Casa Editrice: Blueberry Edizioni
Pagine: 110 circa
Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera.
Recensione:
Sono rimasta molto colpita dalla personalità eccentrica di Kultad, il vampiro, così anche come dalla gentilezza della sua Cassandra.
Entrambi riescono a catturare facilmente l'attenzione del lettore che viene catapultato in più universi paralleli incontrando personaggi e civiltà di vario spessore e diverse tra loro.
Il libro mi ha spiazzata in positivo perché non credevo possibile trovare una storia in cui si mescolasse il gotico e la fantascienza in modo così esemplare e mai noioso.
Kultad racconta di sé e dei suoi viaggi intorno al mondo, in un percorso fatto di ricordi meravigliosi e anche dolorosi, in un lasso di tempo ampissimo ma tagliando i discorsi con impeto e ragionevolezza.
Il tutto è abbellito da delle illustrazioni molto intense e bellissime le quali rappresentano i capitoli che si vanno a leggere, sempre interessanti e con un pizzico di malizia e lussuria che non guasta.
Il romanzo breve dei due autori è poi sia delicato sia intraprendente, proprio come la mentalità di Kultad e anche questo mi ha colpito parecchio perché vi è un dualismo non indifferente.
Leggere quest'opera è un po' come ritrovarsi catapultati in racconti di Lovecraft e di Edgar Allan Poe, oppure ancora in componimenti di Coleridge visto che si racconta anche del polo sud e del ghiaccio.
Insomma, tanti riferimenti letterari e anche folcloristici, spazi aperti a nuovi mondi inesplorati e anche un pizzico di sana ironia soprattutto da parte del cyborg.
Un libro meritevole di essere letto che affronta anche temi attuali e tecnologici. Insomma, non manca davvero niente!
VOTO DEL LIBRO: ⭐⭐⭐⭐⭐
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