L'uomo aromatico e la bambina scomparsa - Maria Antonietta Macciocu

Titolo: L’uomo aromatico e la bambina scomparsa
Autore: Maria Antonietta Macciocu
Editore: Golem Edizioni
Collana: NeroDonna
Link collana: https://www.amazon.it/dp/B0F1DH8SL4
Genere: giallo
Formato: ebook/cartaceo
Racconto disponibile su Amazon  
Prezzo ebook: 2,99 euro  
Data di uscita: venerdì 26 settembre 2025

Trama

Quando Fulvia si trasferisce in una casa antica di Torino, non immagina di riaprire le ferite di un mistero irrisolto: la scomparsa di una bambina e l’ombra inquietante di un uomo che la segue tra vicoli e mercatini. Decisa a rompere il silenzio, Fulvia si trasforma in un’investigatrice improvvisata. Tra sotterranei dimenticati e segreti di famiglia, dovrà affrontare il passato per scoprire la verità.

Autrice

Maria Antonietta Macciocu è nata a Sassari e dal 1974 vive a Torino. Appassionata di storia e attivista contro la violenza sulle donne, scrive poesie, racconti e romanzi. Suoi componimenti sono inclusi in varie antologie: Amore che non tocca (2010), Petalie. Romanzo popolare sardo -piemontese (2011), Vinile. Romanzo familiare in colonna sonora (2013).
Con Golem Edizioni ha pubblicato Con le migliori intenzioni (2017), Finché morte (2018), Al momento opportuno (2018), Tango Rosso (2018), Una rete di fili colorati (2021), Mia stella caduta (2021) e, scritto a quattro mani con Ernesto Torta, Come lupo nella pioggia (2024).

Estratto

Chi dice che il bourbon rincoglionisce non mi conosce, pensava Fulvia. Due cicchetti, tre sigarette senza filtro e la mente mi si è lucidata a specchio. E ora è pronta a guidarmi in quello che voglio fare. Chissà perché non ci ho pensato prima e perché coincide con l’irruzione dell’uomo aromatico. Già, le coincidenze, il caso, le percezioni. Ci credo fino a un certo punto.


Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera.

Recensione:

Tra tutti i racconti che ho letto e recensito di questa collana di gialli con protagoniste donne, questo credo sia il più particolare e controverso. Vi sono gli elementi del gotico e dell'horror appena velati, così come l'ironia e la partecipazione al gioco delle parti,  è come se Fulvia fosse momentaneamente Alice e chissà il barone il Cappellaio Matto.

Entrando nel cuore del racconto, vi è sempre un cellulare che intralcia, o quieta, o disturba. Non è un caso che proprio la tecnologia faccia a botte con il retrò e il vintage, attribuendo al testo il significato esatto, lo scioglimento da entrambe le parti di un colossale smascheramento prolifico e invece dall'altra il terrore di rimanere sepolti nella terra che non si ha in comune.

Il racconto non è crudo ma ha la "cazzimma" giusta napoletana, quell'empowerment femminile che si scontra con i gesti smodati e sgarbati di uomini senza speranza.

L'uomo aromatico mi ha davvero incuriosito, sembra quasi un'ombra minacciosa che si aggira per le vie di Torino in cerca della prossima preda, magari di nome Elisa.


Voto del racconto: ⭐⭐⭐⭐⭐


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