Intervista all'autrice INDIGO MOON per il blog LA STANZA DEI LIBRI DI ANNABEL
Intervista all'autrice INDIGO MOON
Intanto benvenuta, mi fa
davvero piacere averti ospite nel mio blog!
Grazie a te
per l’invito, è un piacere essere qui. Ogni occasione per parlare di scrittura
e di storie è preziosa, e poterlo fare nel tuo spazio lo rende ancora più
speciale.
1)Com’è nata in te la passione
per la lettura e la scrittura?
La lettura è
sempre stata una compagna silenziosa, un rifugio in cui trovare mondi che
sembravano più veri della realtà.
Da bambina
leggevo per curiosità, per evadere, per immaginare finali diversi a storie che
mi rimanevano dentro. La scrittura, invece, è arrivata dopo, a tredici anni,
quasi in punta di piedi. All’inizio era un modo per mettere ordine alle
emozioni, un diario segreto fatto di pagine e respiri. Scrivevo perché nessuno
ascoltava ciò che avevo da dire. Con il tempo è diventata molto di più,
un’esigenza vitale, una forma di libertà. Non scrivo per dovere ma perché non
potrei farne a meno. Ogni parola è un frammento di me che trova voce.
2) La scrittura è un modo per
“salvare e salvarsi” o pensi piuttosto sia quasi un iperbole dirlo?
Credo che
sia davvero un atto di salvezza.
La scrittura
non cancella il dolore, ma gli dà un corpo e una forma, lo rende narrabile. E
quando qualcosa prende forma, smette di essere un’ombra che ci divora da
dentro. Scrivere, per me, significa resistere, significa trasformare in storia
ciò che altrimenti resterebbe silenzio.
In questo
senso sì, credo che scrivere salvi, perché permette di restare a galla anche
nei momenti più bui.
3)Se ti dicessi Stephen King e
Lovecraft, tu risponderesti al volo…?
Direi che
sono due padri fondatori di un immaginario che ancora oggi influenza milioni di
lettori e scrittori.
King mi
affascina per la sua capacità di entrare nella vita quotidiana e trasformarla
in un incubo, con uno stile semplice ma incisivo.
Lovecraft,
invece, mi ha insegnato il fascino dell’ignoto e dell’indicibile, quel terrore
cosmico che non ha volto ma che ci schiaccia con la sua immensità. Credo che
entrambi abbiano seminato in me l’idea che il buio possa avere infinite
sfumature e possa avere il suo fascino.
4)Hai mai scritto poesie o
comunque le leggi, ti piacciono?
Ho scritto
qualche poesia in passato, soprattutto nei momenti in cui le emozioni erano
troppo forti per essere contenute in una prosa ordinaria. Alcune di essere le
ho pubblicate su Wattpad.
Non mi
definirei una poetessa, ma riconosco che la poesia ha una forza primordiale,
poche righe possono racchiudere un intero universo. E sì, mi piace leggerla,
soprattutto quando riesce a sorprendere con un’immagine o a farmi respirare un
sentimento che non sapevo di avere dentro.
5)Come nasce l’idea di
anteporre al titolo del libro “sangue sacro”?Ti sei ispirata a qualcosa che hai
sentito, visto, che ti è stata raccontata per davvero? Scusa se mi permetto…
Il sangue,
nel mio immaginario, è sempre stato più di una sostanza biologica: è memoria,
eredità, legame invisibile. È ciò che ci unisce e ci divide, che ci condanna e
allo stesso tempo ci redime.
“Sacro”
perché porta con sé un destino, una chiamata a cui non ci si può sottrarre. Non
nasce da un episodio reale, ma da una sensazione profonda, l’idea che il sangue
sia l’unica verità che non mente mai, che scorre nonostante tutto e che
racconta ciò che noi non osiamo dire.
6) Nel libro sei riuscita a
tenere sempre un profilo basso e una calma disarmante. Sei così anche nella
vita, suppongo.
Diciamo che
la scrittura mi concede quella calma che nella vita non sempre possiedo. Sono
una persona emotiva, istintiva, a volte anche impulsiva. Ma quando scrivo entro
in una dimensione diversa: tutto si ordina, anche il caos più grande diventa
armonia.
Forse è
questa la mia vera forma di calma, quella che riesco a trasmettere nelle
pagine.
7) Quanto conta la musica per
te, in generale?
Moltissimo.
La musica per me è atmosfera, memoria, pelle. Ogni canzone diventa un portale
verso un’emozione, un ricordo o un luogo che non esiste se non
nell’immaginazione. Spesso scrivo con le cuffie, lasciando che la musica guidi
il ritmo delle frasi. Ci sono scene che non avrebbero la stessa intensità senza
una colonna sonora a sostenerle.
8) Band preferita al momento?
(O anche solista).
Ho una
predilizione per la musica finlandese: HIM, Nightwish, Apocalyptica, The
Rasmus, Negative, Blind Channel. Sono un po’ gothic metal vecchio stile.
Però non
disdegno generi diversi a seconda del periodo, ma al momento sto riascoltando
molto i Florence + The Machine: c’è qualcosa di ancestrale nella loro musica,
un’energia che riesce a essere delicata e potente nello stesso tempo.
9) Che ne pensi dei romanzi
troppo spicy che si fanno strada attraverso Wattpad? Li trovi diseducativi,
imbarazzanti, esagerati o comunque ti incuriosiscono?
Credo che
abbiano il merito di avvicinare molti giovani alla lettura, e questo è già un
valore enorme. Alcuni testi possono sembrare esagerati o ingenui, ma ogni
generazione ha i propri linguaggi e le proprie forme di ribellione. Non li
giudico diseducativi, penso piuttosto che la lettura, anche quella più estrema,
sia sempre un modo per conoscersi e per esplorare desideri che forse non si
avrebbero il coraggio di confessare.
10)Un difetto di molti autori e
invece un pregio?
Forse il difetto più grande è la mancanza di
ascolto: la fretta di pubblicare, di mostrarsi, di inseguire i numeri rischia
di far dimenticare che scrivere significa prima di tutto osservare il mondo. Il
pregio, invece, è la resilienza. Chi scrive, nonostante tutto, nonostante i
rifiuti, le difficoltà, le paure, continua a farlo. È un atto di coraggio che
non va mai sottovalutato.
GRAZIE PER AVERCI OMAGGIATO DEL
TUO PREZIOSO TEMPO, TI AUGURIAMO TANTO SUCCESSO E SEMPRE BUONA SCRITTURA.
Un abbraccio sincero ♥
Grazie a te
per avermi accolta e per l’attenzione dedicata al mio lavoro.
Ogni intervista è un’occasione per condividere non solo le mie storie, ma anche un frammento di ciò che sono. Spero che i miei libri possano continuare a emozionare e a lasciare tracce luminose nei cuori di chi li leggerà.
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