Recensione del romanzo intitolato "BACKUP" dell'autore GABRIELE DOLZADELLI


Paul Wagner è un marito, un padre, e un uomo alla ricerca di un motivo per sentirsi ottimista.

La sua vita scorre piatta, fino a quando va alla  ricerca di un motivo per sentirsi ottimista.

La sua vita scorre piatta, fino a quando un'improvvisa malattia gli sconvolge ogni prospettiva.

Ma l'aiuto di un vecchio amico sembra l'unica soluzione: il progetto Backup.

Si tratta di una tecnica sperimentale che si propone di memorizzare i suoi dati cerebrali per installarli, in futuro, in un nuovo corpo creato appositamente in laboratorio.

Salvato da morte certa, Paul si ritrova così catapultato nel 2111, in un mondo in cui nessuno ha più il controllo dei propri pensieri e dove niente è quello che sembra.

Dall'autore della saga Jolly Roger, un imperdibile viaggio nel tempo, tra insidie e sconcertanti verità.

"Lo consiglio se volete leggere un romanzo post-apocalittico con una trama intricata, mai banale, dove avventura, amore e amicizie saranno protagoniste e vi accompagneranno fino alla fine." -Bruno-

"Ho letto il libro in pochi giorni con una curiosità che cresceva pagina dopo pagina. Da non perdere!" -Verdiana-


Recensione:

Dal cuore pulsante dell'evanescente fantascienza, si dà così vita ad un fiore che sboccia e pretende, sempre a mani basse e con estrema umiltà, di rivoluzionare le tematiche antropomorfe e classiciste della letteratura italiana ma soprattutto d'Oltralpe e americana.

Quando l'uomo vuole essere al di sopra di Dio, quando il vuoto permane e si instaura una sorta di iraconda ribellione tra l'essere vivente e il Creatore, nulla può essere genuino e buono.

Abbiamo l'esempio lampante di Mary Shelley con il suo Frankenstein O Moderno Prometo, ma ancora in Lucifero che viene scacciato dal Paradiso terrestre a causa della sua superbia, tracotanza.

Paul Wagner è un uomo a mio parere indeciso e scaltro al contempo, sa abituarsi al dolore fisico e mentale, vuole ancorarsi alla vita a tutti i costi e per farlo dovrà mettere in pericolo sé stesso e la sua famiglia, che ama a dismisura.

È sicuramente una storia che si dipana tra la distopia di genere e il fantasmagorico mondo dei robot, forse accennando il caro e ormai da tempo compianto Asimov.

Ma non siamo a scuola, siamo in un contesto a volte irriverente e contribuente alla specie, uno spazio molto spesso claustrofobico che mi ricorda il film il Cubo.

Dobbiamo assolutamente fare i complimenti all'autore che ha scritto un'opera elegiaca a livelli sommari e perpetranti il concetto chiave di libertà - chiusura mentale, in un distico ossimorico tragico e quasi sardonico poiché ride delle disgrazie altrui.

Un romanzo che cresce con il potere della parola, fa del movimento carpiale un segmento capace di perfezionare la lungimiranza del titolo stesso, riavviandone azione e contro azione, in produzione ascendente e discendente.


Voto del romanzo : ⭐⭐⭐⭐⭐


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