Recensione del romanzo intitolato "Il diavolo ha il Revolver", dell'autore Samuele Severigo


Trama dell'opera:

A Tornero, i "Nucimeni", un'organizzazione criminale capeggiata dallo spietato Fabio Berti, decisi a controllare l'intero crimine locale, dichiarano guerra alle bande rivali che dominano la città. La polizia, comandata dal commissario Angelo Moselli, venuta a conoscenza della loro esistenza, grazie alle indagini coordinate dall'ispettore Alex Revi, tentano in tutti i modi di combatterli.
In un clima d'inquietudine, causato dall'entrata in scena dei nuovi nemici, Alex deve fare i conti anche con i tormenti interiori, legati all'amore per la collega Sara e al difficile rapporto con il fratello Marco.

Scheda libro:

Titolo: Il diavolo ha il Revolver

Autore: Samuele Severigo 

Numero di pagine: 173

Data di pubblicazione: 3 aprile 2024

Genere: Giallo e Thriller

Prezzo formato e-book: 2,99 €

Prezzo formato cartaceo copertina flessibile: 5,99 €

Presente su Kindle Unlimited: SI



RECENSIONE 

Ho letto il romanzo in quattro giorni e l'ho trovato davvero parecchio interessante e intelligente fin dalle prime righe del Prologo, ma anche già la trama aveva ovviamente catturato il mio interesse e nonostante si tratti di un Giallo/Thriller e perciò ben lontano dalle mie letture ricorrenti e usuali, ho trovato che vi fosse, dall'inizio, l'elemento comune ad una spiccata originalità e versatilità dell'opera che verte verso la narrativa più di massa e si legge tuttavia con tanta destrezza.

Poche informazioni riguardo al luogo centrale della storia, sappiamo infatti che si tratta di una città italiana di duecentomila anime chiamata Tornero, in cui vive praticamente tutto il gruppo eterogeneo che vedrà la luce tra le pagine, a poco a poco come il sorgere dell'alba o il tramontare del sole.

E proprio come il sole, questa storia dal gusto misterioso, sa riscaldare gli animi in modo anche seducente, talvolta, per poi catapultarli in un universo in cui la parola offensiva e la violenza domestica perpetrata sulle donne è praticamente ovvia e quasi orribilmente naturale secondo soprattutto Michael Sensi, uomo grezzo e mentalmente deviato che si permette di alzare le mani su sua moglie Cristina, povera vittima delle sue angherie.

Altri temi cardine dell'opera, che troverete praticamente sempre ma alternati da sprazzi di vita comune e anche famigliare, sono la prostituzione, i furti, le rapine e le risse tra bande che mal si sopportano tra loro per via del potere e l'egemonia su tutta la città di Tornero.

La fantasia dell'autore secondo me è davvero encomiabile e anche il lavoro svolto a livello semantico, linguistico e stilistico in quanto tutti questi tre punti convergono poi nella vera unità e unicità del romanzo che si legge tutto d'un fiato e presenta un corpo narrativo intriso di pathos e carattere deciso.

Ovviamente, mi sento di motivare la mia scelta finale di assegnare solo quattro stelline come voto finale anziché il massimo punteggio di cinque, in quanto è giusto che l'autore venga a sapere quale è diciamo il punto "debole" della storia.

Tutto il quadro generale è ottimo, le frasi non sono mai superficiali, superflue o ridondanti e i dialoghi sono efficaci e non presentano incongruenze, perciò l'autore dimostra davvero di possedere un dono per la scrittura davvero innato, a mio avviso, e ci tengo a sottolinearlo.

Tra l'altro vi è da aggiungere anche che i personaggi sono tanti e tutti diversi tra loro seppur accomunati da elementi non facilmente sottovalutabili in quanto o per un rapporto consanguineo o per amicizia e amore, sono quasi tutti in linea con gli stessi ideali e anche quando si differenziano sembra di riconoscere comunque, a occhi chiusi, ciascuno di loro.

Ci si immedesima facilmente in ognuno dei personaggi sia centrali e non, ad esempio mi è piaciuto anche molto il fatto che ogni personalità femminile sia tanto bella quanto forte e determinata a non farsi sovrastare per cui vi è un dualismo intenzionale, un profilo psicologico ben delineato sia antagonistico che fautore di buoni propositi.

Ad esempio vi è la famiglia Revi composta da: Antonio, Isabella, Alex, Marco e Giovanni. 

Loro tutti risultano molto coesi, a parte la diatriba interna tra i due fratelli Alex e Marco per motivi davvero personali, e quando ci si avvicina invece alla realtà lavorativa e giudiziaria, se così possiamo nominarla, vi è allo stesso modo comunque un senso civico d'appartenenza al gruppo molto forte, in quanto il romanzo in questione che a me sembra abbastanza corale, è sempre attento ai legami e alle rappresentazioni affettive ed emotive.

Ad esempio troviamo (per citarne solo alcuni), l'agente Luca Varni, il commissario Angelo Moselli, l'agente Sara Geniri di cui è innamorato Alex in segreto, Lorenzo Molina e molti altri.

A queste due realtà, si contrappone la malavita, che però riesce, paradossalmente forse, a mantenere intatto e vivo il senso d'appartenenza al loro gruppo così strambo e ribelle.

Tra questi ricordiamo: La banda di Nicoletti e la banda di Corba.

Nicoletti ovvero "il re delle rapine", Fabio Berti, Christian e Lucrezia (malviventi e rapinatori) e per finire, la ciliegina sulla torta ovvero il nuovo gruppo criminale che terrorizza la città e vuole conquistarla in tutti i modi: "I Nucimeni".

Riallacciandomi infine alla questione del voto conclusivo che è pari a quattro stelline, ho scelto di non dare cinque perché nel testo sono incappata in vari refusi non gravi ma un po' fastidiosi almeno per me personalmente, e mi dispiace non poter assegnare il voto massimo perché il libro ha davvero una struttura narrativa e di contenuti preziosa e stimata.

Consiglio infatti la lettura a chiunque e soprattutto a chi vuole emozionarsi davvero e vivere anche la bellezza intensa del brivido che non guasta mai.

Mi complimento sinceramente con l'autore per aver dato vita a personaggi così particolari e per aver scritto un romanzo tanto indimenticabile quanto sorprendente.


Voto del romanzo: ⭐⭐⭐⭐













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