Ringrazio LCS ufficio stampa per la copia digitale dell'opera.
Recensione:
Il mini racconto intitolato "I colori di Arcoiris", nonostante la sua brevità risulta interessante e molto importante soprattutto a livello semantico e metaforico.
Impreziosito inoltre da delle illustrazioni molto evocative e valide, il racconto riesce a catturare l'attenzione fin da subito per la sua originalità e caratterizzazione quasi fiabesca, adatta alla lettura di facile comprensione e rivolta ad una fascia d'età che parte dai 5 anni e incuriosisce moltissimo anche gli adulti.
Ci tengo a sottolineare il fatto che leggendo la storia, ho trovato alcune analogie seppur sporadiche e forse molto soggettive con il libro "Il piccolo principe", entrambe storie molto educative e pregne di significato.
Nel racconto scritto da Roberta Martucci Schiavi, ciò che balza subito all'occhio del lettore è la semplicità con cui si riesce ad affrontare temi sensibili e sociali, come riuscire a contrastare l'orribile piaga del razzismo nei confronti dei bambini di colore che spesso ancora oggi sono emarginati e lasciati soli per via del colore della loro pelle.
Arcoiris è una città in cui il sindaco Murino conoscerà un bambino di nome Samu, arrivato per puro caso dall'Esterno, proprio ad Arcoiris, luogo chiamato anche "La città senza colori", cioè sono presenti ma vengono chiamati con l'accezione "chebelcolore" anziché con i loro nomi effettivi.
È sicuramente una città inusuale, ma proprio per questo speciale e di una tranquillità disarmante, in cui la libertà è di casa in tutta la sua bellezza e fierezza.
Il racconto ha in sé una dolcezza tipicamente infantile ma anche una forza intrinseca maggiore e adulta, vi è un escalation di emozioni e sensazioni incredibili che si provano durante la lettura nonostante la brevità della storia, da cui sprigiona estremo coraggio e denuncia dei problemi sociali più importanti.
Assolutamente da leggere!
VOTO DEL RACCONTO: ⭐⭐⭐⭐⭐
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