Recensione del libro intitolato "SOLE SULLA PIAZZA - L'OSSESSIONE D'ESSER NATO FIGLIO DI NESSUNO" dell'autrice ANGELA COSSU


DESCRIZIONE DELLA STORIA:

La storia di Jaime "figlio di nessuno", si snoda tra le vie sassaresi nella prima metà del '900.
L'ossessione per la sua condizione e le umiliazioni subite cambiano il corso della sua vita seguendo un personale progetto, unicamente mirato alla sterile corsa verso il profitto.

Ringrazio l'autrice per la copia cartacea del romanzo.


Recensione:

Ho avuto l'onore di conoscere l'autrice di quest'opera una sera di Maggio di quest'anno, precisamente il 26, e da subito mi ha colpito la sua sensibilità e simpatia, ma devo dire che leggendo il suo libro Sole sulla Piazza, si denota un animo non solo incline all'empatia e alla finezza, ma ho ritrovato bensì un gusto molto profondo nei confronti di uno stile quasi oserei dire classicheggiante nonostante non sia aulico, ma conserva quella patina di decoro che è insita nelle storie di gran spessore e cultura.

Chi è il protagonista del libro? È un vero e proprio anti-eroe forse, ma al contempo riesce soprattutto a un certo punto della storia a ribaltare le cosiddette carte in tavola e a diventare maggiormente il centro di tutto, riesce a fare parlare di sé in maniera assoluta per il suo modo inusuale di vivere e sicuramente non si può dire che il romanzo di Angela Cossu non abbia un'impronta fortemente cosmopolita.

Il libro è ambientato in Sardegna, precisamente a Sassari, ma il clima che permea la storia è ricco di immagini che evocano soprattutto le città tipicamente spagnole, sarà anche perché a Jaime, protagonista assoluto appunto,  piace ballare il tango in piazza e perciò è quasi come se fosse sia un romanzo "straniero" sia "sardo - popolare," se così si può definire.

Ma che cosa si può dire ancora più in concreto di questo libro? 

Sicuramente un punto in suo vantaggio è la figura emblematica non solo di Jaime, ma anche della protagonista femminile che si chiama Viola e che incarna, con i suoi ventitré anni in meno di lui, il simbolo della purezza e al contempo forse direi della ribellione.

Inoltre, il romanzo pur essendo ambientato in una Sassari della prima metà del '900, è modernissimo a livello soprattutto stilistico e colloquiale, e seppur mantenga il fascino e la raffinata eleganza di una semantica costruita a dovere su base direi classica come già accennato a inizio recensione, non si pone limiti e riesce a essere un romanzo giovanile che sembrerebbe anche di formazione, vi è una evoluzione del personaggio che muta caratterialmente, maturando in maniera evidente e riesce inoltre a catturare l'attenzione dei lettori con viva enfasi e estremo coraggio.

Può un uomo che non ha mai conosciuto suo padre, che è considerato da sempre praticamente "figlio di nessuno" dalla massa, riemergere da quel baratro in cui era precipitato? E cosa ne sarà della sua vita futura?

E che cosa accadrà alla sua amata Viola? 


In una città piuttosto ampia come Sassari, che nel romanzo di Angela Cossu si dipanava tra disillusioni, vergogna e senso morale e civico, timore di Dio, giudizio personale del buon costume e della città stessa, in cui la tolleranza era pari a zero sotto tanti punti di vista e specialmente riguardanti il mondo femminile e la famiglia d'origine, la Storia diventa parte integrante del tutto e, come un delizioso passo a due di danza, riesce a divenire un crocevia tra delicatezza e scaltrezza, pacatezza ed estrema originalità.



Voto del romanzo: 💫💫💫💫💫




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