Recensione del libro intitolato "ARRIVERANNO I MIRACOLI" dell' autrice ZAIRA ZINGONE









Scheda 

ISBN: 978-88-85790-83-4
Autrice: Zaira Zingone
Editore: CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 18 luglio 2022
Genere: Poesie e Racconti
Collana: Tremori
Prezzo: 13.50 €
Nº pagine: 128
Dimensioni: 12x20,5 cm

Il libro

Visioni, emozioni, sogno, speranza, perdita e accettazione, essere ed esistere: una danza voluta, un contatto desiderato con le persone, dopo due anni di pandemia, di stravolgimento dell’equilibrio sociale, del sentire e del vivere interiore di ognuno di noi. Poesia e prosa poetica sono qui incorniciate da due racconti brevi, uno dei quali, “L’Umanità deve ricordare”, è tratto dall’antologia “Caos ed Equilibrio Vol. II°” (Catartica Edizioni 2020) realizzata nell’ambito del progetto “Cronache della quarantena”.
Cosa è davvero importante? Qual è il senso della vita? Possiamo cambiare in meglio le cose partendo innanzitutto da noi? L’autrice prosegue il cammino cominciato con “Andai nei boschi”, cerca risposte, condivide l’urgenza di risvegliarsi al valore inestimabile del presente, al valore innato di sé, alla consapevolezza che ora è il momento di realizzare le utopie, insieme, di amare e proteggere il pianeta che ci ospita e le sue creature.
“Arriveranno i miracoli” è un augurio, un desiderio e una decisione allo stesso tempo.

“È semplicità del togliere e non aggiungere, da non confondere con la superficialità, del narrato.
L’Autrice esamina temi non slegabili tra loro – tra i quali una situazione mondiale precipitata dentro una Pandemia – interrogandosi costantemente se potrà accadere adesso, storicamente, la metamorfosi di ogni essere umano stravolto nei significati profondi della propria esistenza.
Perseverare nell’errore o inventare alternative maniere di sopravvivenza?”
Dalla prefazione di Savina Dolores Massa

“Rifiuto una realtà schizofrenica,
le falsità umane, l’arroganza, la superbia,
la manipolazione,
la diplomazia molle che non sposta una foglia.
Rifiuto
tutto ciò che non mi faccia tremare di passione,
o gioia o ardore
per un obiettivo che ti trascina lontano
con impeto e amore.
Me ne sto sotto il cielo della meraviglia.
Attraverso con sincerità
il mare dello scoramento.”

L’autrice

Zaira Zingone è nata a Sassari nel 1975. Ex danzatrice e cestista, è cantante, scrittrice, insegnante di scienze motorie, performer. Ha inciso due dischi con Graziano Solinas e AlmaCanta, “Legàmi” (2013) e “Revive” (2017). Con Graziano Solinas tiene vivo lo spettacolo “Omaggio a Gianni Rodari”, un recital musicale dedicato al grande maestro, giornalista e scrittore italiano. Nel febbraio del 2020 è uscito il suo primo libro “Andai nei boschi” (Catartica Edizioni). Ha ideato e cura il progetto “E_MOTIONal”, un percorso di esperienze sulla consapevolezza di sé attraverso il movimento, il ritmo, il vissuto emotivo, la musica e la relazione, per scuole, associazioni, professionisti, appassionati.


Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera.


Recensione:

Quest'oggi vi parlerò dell'opera scritta da Zaira Zingone, intitolata "Arriveranno i miracoli".
Avevo già avuto il piacere, grazie sempre a Catartica edizioni, di leggere il precedente lavoro della stessa autrice, intitolato "Andai nei boschi", che può essere considerato il prequel di questo libro.
"Arriveranno i miracoli" è per le donne, per le madri, ma è anche per tutte le persone che sentono la bellezza della Terra, che avvertono quel miracolo di vita insita in ogni cosa, sia che si trovi nel presente, sia nel passato, sia nel futuro.
È un libro scritto fondendo la poesia alla prosa, ma con una leggiadra tempra e con un tempismo perfetto che riesce a coinvolgere, a catturare, a regalare emozioni infinite.
"Arriveranno i miracoli" si apre con una piccola storia, una minuscola "fiaba", se così si può definire, in cui la protagonista è Edith. 
Ebbene, vi è anche León, la persona che Edith ama. Vi è, nell'immenso vuoto e nella malinconia che mi ha trasmesso il rapporto tra i due, per contro, la pienezza di un'iniziazione alla Vita, il preludio a ciò che leggeremo successivamente. 
È come se la caduta di Edith, questo slancio nel blu, questa perdita d'amore quasi anti -romantica, fosse il contenitore esatto dell'originalità del testo.
L'autrice scrive testuali parole: perché quando si usa la parola amore, si può scatenare l'inferno se non ne conosci ancora l'essenza.

In effetti è l'amore il motore di tutto, ciò che muove il mondo, ciò che, assieme al corpo (che è quasi sempre presente in questo libro), si conforma facilmente alla Terra, in origine delicata e perfetta e resa imperfetta e impura dall'uomo che l'autrice condanna in maniera esemplare poiché artefice di lotte interne, guerre e pandemie che purtroppo conosciamo bene, compreso il covid - 19.

C'è inoltre nell'esercizio poetico e prosaico di Zaira Zingone un abbraccio vero e proprio nei confronti della carne, del sanguinare, delle ferite cucite, del dolore che si fa forza. 

Vi è un aspetto sempre addolorato ma resiliente, vi è il malumore dell'artista che però riesce a colmare i vuoti e a sopportare traumi e disgrazie con la sua figura sempre attenta nei confronti della Natura, opposto all'uomo comune che sembra proprio non poter convivere serenamente con animali e esseri viventi diversi da lui.

L'artista riesce laddove l'uomo comune non arriva. Eppure basterebbe poco per sentire quel miracolo di cui ci parla l'autrice... Il positivismo, l'utilità della poesia, l'umiltà degli intenti e l'investimento stilistico che si fonda su poesie ben nutrite di presenza e essenza, efficaci al beneficio della Vita a volte così purtroppo ridotta all'osso e privata dei suoi personaggi migliori.

L'uomo viene denunciato. L'uomo e la società che si è staccata da quella voglia e da quell'istinto naturale di essere un tutt'uno con la Madre Terra.

Perché? 

Perché l'uomo si crede superiore e la superbia uccide in un certo qual senso la possibilità, ecco forse spiegato il motivo del non - possibile che invece in natura è sempre possibile.

Le poesie di Zaira Zingone si avvalgono di molte anafore per ribadire concetti chiave, si concentrano su semplici parole ma trasmettono significati profondissimi e oltremodo simbolici.

La sua poetica è contornata di essenzialità, a volte è ermetica e altre più prolissa, ma è un colpo al cuore, sempre. 
È come un battito di farfalla, un colpo ben dato ad una porta, una porta che l'uomo spesso non vuole aprire andando contro i dettami delle leggi dell'Universo in cui le possibilità sono invece infinite.

Ho personalmente sentito del misticismo nelle parole di Zaira Zingone, ma i miracoli di cui ci parla, in fondo, sono opere semplici. Non si tratta di miracoli fatti da figure impossibili da raggiungere, credo che sia l'uomo stesso che debba compiere quei piccoli, grandi miracoli affinché il mondo cambi in meglio.

L'uomo che non ha rispetto per la natura, non ha rispetto per la donna. Anche questo è uno dei messaggi chiave del libro di Zaira Zingone che traduce in versi e parole il dolore ma anche la forza e il riscatto delle figure femminili.


Il coraggio, gli intenti pacifisti, la riconciliazione con ciò che è Madre e Natura, le domande che l'autrice si pone e pone al lettore, a colui che si guarda dentro l'animo e prova anche disagio perché sa di essere colpevole.

Mi ha colpito molto, tra tante poesie, questa sorta di Haiku in cui si parla dei fiori e del cammino di ognuno.



"Fiori scolpiti"

Tu dove guardi
mentre cammini? 
Ci sono fiori scolpiti 
sulla strada.


In poche parole il libro a mio parere è un mettersi a nudo e mettere a nudo di continuo, come anime speciali che aspettano quei miracoli tanto attesi, quella linfa che protegge la Terra amata, quel calore e quel sangue che con dolore c'è e dà la vita.



VOTO DEL LIBRO ⭐⭐⭐⭐⭐






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