Recensione del libro intitolato "IL DESTINO È UN MALE MINORE" dell'autore EMME GRANERIS
Enea, nel buio della sua stanza, disegna e rivive i propri ricordi: era poco più che una bambina quando al Quartiere aveva conosciuto Neon, motociclista omosessuale che amava la velocità e le gare clandestine. Sono passati anni, una vita, ma niente di quei momenti è andato perduto.
Simona lavora in un bar, i sogni li ha lasciati nella casa da cui è fuggita, ma saranno loro a tornare a cercarla dopo l’incontro con il Nero e Rio.
Lattina vive alla discarica insieme allo Zingaro e Kodai, un transessuale di cui il giovane Lattina si è innamorato: farebbe di tutto per vederlo felice, persino prendere parte a un’improvvisata rapina.
A unire le vite ai margini della società dei personaggi, una desolata ambientazione comune ai tre racconti.
RINGRAZIO LA CASA EDITRICE PER LA COPIA DIGITALE DELL'OPERA.
RECENSIONE:
Tre storie, tre racconti racchiusi in un'unica grande opera. Più che grande oserei dire anzi immensa, proprio come la vita e ciò che le ruota attorno.
Il destino, che cos'è? A volte sembra un ingranaggio pronto a rovinare e destabilizzare, altre sembra un processo karmico volto a far ruotare in maniera positiva le circostanze che circondano il singolo o una città intera, magari anche solo un grande quartiere particolare e desueto in cui i tossici, i drogati o semplicemente gli homeless girovagano con quegli occhi che raccontano tutto.
Il libro di Emme Graneris: "Il destino è un male minore", ha varie prospettive, vari titoli al suo interno, non è solo un libro, è come se fosse anche un piacevolissimo e continuativo stato d'animo, i tre racconti che aprono e chiudono il cerchio della narrazione fluida e curata nei minimi dettagli, infatti, riescono a catturare l'attenzione del lettore per vari motivi.
Personalmente la prima cosa che mi ha attratto delle storie è stata l'essenza dei personaggi e i loro nomi piuttosto bizzarri, davvero insoliti...come si può leggere ad esempio nel primo racconto che si intitola
"SPARKS", in cui compare il personaggio di nome Enea e quello di Neon.
In questa prima storia il luccichio della vita e delle stelle sembra mischiarsi al desiderio e al sogno, ma anche al passato della protagonista che è appunto Enea, che appartiene quasi più a quel mondo di ricordi e al passato in cui rivive la sua storia, la sua infanzia al Quartiere, i momenti trascorsi con Neon, colui che amava le gare clandestine e le corse in moto.
Già dal primo racconto si denota il mistero, la libertà d'espressione, la scelta dell'autore di inserire elementi poetici o meno, all'interno anche della stessa frase, e il tutto risulta incredibilmente dolce e fatato, paradisiaco.
Vi è un'estensione divina in tutto ciò, vi è splendore, incanto che riluce, e non accade solo nel primo racconto, bensì in tutto il libro, magari con vari intervalli e pause ben costruite.
Il tema ricorrente che brilla è quello del dregado del contesto in cui vive l'uomo, infatti balzano subito all'occhio i protagonisti ma anche gli altri personaggi che in realtà avranno tutti dei ruoli importanti, uomini e donne che abbracciano la solitudine, il passato o il presente da reietti, una tremenda voglia di rivalsa, in un ambiente circostante fuori dalla città, laddove forse si disperdono i pensieri e le teste si svuotano di ogni cosa.
Perché a volte è necessario uscire dal contesto in cui si potrebbe star bene, solo per poter stare un po' meglio.
Il secondo racconto si intitola "WALKING LIKE A DREAM" in cui troviamo Simona, Rio e il Nero.
All'inizio devo dire che il modo in cui viene narrata la prima scena in cui il Nero sta fumando, l'estrema immaginazione e quasi il gusto per ciò che potrebbe essere definito psichedelico all'interno del racconto, mi ha ricordato abbastanza un omaggio ad "Alice nel paese delle meraviglie", come se l'autore volesse ricreare l'opera ma in modo ulteriormente originale.
In effetti i richiami ad altre opere non sono da sottovalutare e rendono il libro ancora più professionale e gustoso.
Vi è un contesto di annichilimento generale, quasi di dismorfia dell'essere, quasi un gusto per il grottesco inserendo però la bellezza della parola ben ricercata, oppure anche la comicità, quell'humour nero che è particolare e giusto, e soprattutto degno delle opere più rinomate.
Questo racconto è interessante proprio come il primo, e riesce a parlare al lettore come se fosse una persona reale.
Incontriamo una donna, Simona, forte che corre per una vita nuova, con i suoi tatuaggi bellissimi e il suo piercing, un brillante sulla guancia.
E poi vi è quel ricorrente gusto per il lavoro onirico, il sogno, la felicità, ma anche il dolore.
La perfezione che si scontra con l'imperfezione, per parafrasare l'autore.
L'ultimo racconto è intitolato: "ORFANI DI UN BELLISSIMO MONDO"
Questa è forse la storia meno poetica e più realistica di tutte e tre, a mio parere.
Il racconto che chiude il libro, una storia in cui i nomi dei personaggi sono forse ancora più particolari dei precedenti, ad esempio troviamo Lattina, oppure, Zingaro, e ancora Kodai che cercheranno di compiere una rapina in un negozio lussuoso molto noto.
In tutti e tre i racconti comunque sembra che l'autore abbia voluto delineare già di per sé dei profili interessanti a partire dai nomi, e in concomitanza con i loro modi di essere, le peculiarità, i caratteri, etc.
Vi è un ingrediente principale in ogni storia: la necessità quasi morbosa della libertà.
Liberi da tutto, società compresa.
Liberi dai pregiudizi e dalla morale.
Liberi da ciò che compromette la felicità.
Un libro che incastra lo spaccato di vita quotidiana con l'esperienza di un mondo al limite del possibile.
Storie parallele, che si intrecciano sullo sfondo di un sentiero che prende mille diramazioni, intricate vie che confluiscono in una vera e originale direzione: il destino.
ESTRATTO NUMERO UNO
I corridori erano sempre lì, quelle sere, nascosti dal buio dietro i fari delle auto, come angeli indifferenti, osservando tutto e tutti nell'attesa del loro momento, dei loro quindici minuti di gloria.
ESTRATTO NUMERO DUE
Di nuovo pensò ai discorsi di Lui su donne e poesia e capì che questa volta si era sbagliato, che tutta l'ineccepibile teoria che le aveva snocciolato nei contorni di un'estate si infrangeva contro il muro spinato della realtà.
Voto del libro: ⭐⭐⭐⭐⭐
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