Recensione alla raccolta di racconti intitolata WUNDERKAMMER dell'autore STEFANO FRIGIERI
SINOSSI DELL'OPERA:
Non è facile fare una sinossi di una raccolta di racconti. Non posso certo descriverli tutti e nemmeno sceglierne alcuni che potrebbero poi non essere tra i più graditi. Sarebbe molto più semplice potersela cavare con un: "Fidatevi, il libro è bello!". Mi dicono che non si può fare.
Ho immaginato allora che questa mia ultima opera fosse una specie di piccolo museo al cui curatore non si chiede di fare un riassunto delle meraviglie che vi sono raccolte, ma solo di accompagnare gli eventuali visitatori all'entrata, fornirli di una guida e lasciare che si organizzino l'itinerario, quello che corrisponda meglio ai loro gusti. Partite pure da uno qualunque dei racconti, quello il cui titolo, o l'oggetto a cui si riferisce, vi ispira di più; tornate indietro o andate avanti, come preferite.
Qualcuno, magari, rileggetelo pure. Sono molto vari: dall'horror al fantascientifico, dal fantasy al grottesco, perfino uno autobiografico. Sono in fondo uno spaccato di questa mia breve "carriera artistica", di questi tre intensi anni durante i quali ho riscoperto il piacere della scrittura riuscendo anche ad avere qualche piccola soddisfazione. Ecco: se una sinossi la devo proprio fare, questa è quella che mi soddisfa.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE:
Stefano Frigieri vive a Modena, dove scrive, collabora all'andamento famigliare (secondo la moglie mai abbastanza), colleziona fumetti e cerca di sopravvivere alla pensione. E' giunto ormai al suo quarto libro.
Nel 2018 vince il concorso della Giovane Holden Editore come miglior racconto inedito con: "Sotto la città". Con la stessa casa editrice ha pubblicato due raccolte di racconti fantastici: nel 2019 “Sotto la città ed altre storie” e nel 2020 "Valerio Altomonte, Consulente spirituale".
Nello stesso anno pubblica anche un breve saggio sulla Nona arte: "La piccola bottega del fumetto". Collabora con la collana "Senzascarpe" di Modena e con la casa editrice Delos.
Ringrazio l'ufficio stampa per la copia digitale dell'opera
Recensione:
Oggi vi voglio parlare di quello che è in sostanza WUNDERKAMMER, di ciò che si cela dietro ogni "Camera delle meraviglie", ciò che vi troverete e ciò che l'autore comunica in modo a volte anche irriverente, sapendo cucire alla perfezione quelle trame d'effetto che toccano la pelle, sfiorano il collo come anime mostruose giunte da chissà quale ignoto luogo perso nel tempo.
Wunderkammer è innanzitutto una raccolta di pochi racconti ma piuttosto lunghi e sapientemente scritti, dove l'orrore e il grottesco danno vita a ciò che forse poche volte avrete letto in vita vostra, e lo dico avendo letto tantissimi racconti e tantissimi romanzi.
Quando mi è stato proposto di leggere e recensire l'opera, sono rimasta da subito incantata da quel termine così particolare, così diciamo anacronistico se vogliamo dirla tutta, ma non solo... Wunderkammer raccoglierebbe le opere, gli oggetti più bizzarri e allo stesso tempo preziosi, unici.
Pensando a tutto ciò viene in mente un monile, oppure della preziosa argenteria, o ancora dei quadri di pittori forse fiamminghi e molto altro.
L'autore, Stefano Frigieri, ci accompagna letteralmente verso ciò che sarà lo splendido viaggio in cui si incontreranno personaggi diversi tra loro, oggetti di uso comune ma che spiazzeranno di gran lunga il lettore, il tutto utilizzando originalità, fantasia a non finire e quell'amore per una sorta di gioco macabro che mi ha ricordato sotto tanti punti di vista Stephen King e anche Edgar Allan Poe.
Parliamo di racconti di altissimo livello che talvolta abbracciano i demoni che ognuno ha dentro sé ma anche... fuori (il racconto KRAMPUS!), che affrontano il tema delle paure legate alle tradizioni dei popoli differenti da noi come ad esempio il Giappone (il racconto LA BAMBOLA DI OKIKO), che devo dire mi hanno angosciata molto sopratutto perchè li ho letti di notte, argh! Li ho trovati incredibili, geniali, tosti e così sinceri, veritieri e fortissimi.
Un racconto che mi ha catapultata ancora nell'infanzia è stato (ORIGINE SEGRETA), in cui l'autore riesce ad essere molto, molto versatile in quanto se i primi racconti erano legati alla paura e all'inconscio, in questo caso vi è la potenza, l'energia e in un certo senso il superuomo forse, almeno per ciò che ha trasmesso a me il racconto), in cui vi è quel trasporto anche emotivo, infelice del ragazzo buono che deve sottostare ai bulletti del quartiere ma avrà la protezione di... un alleato molto singolare.
Vi sorpenderà sicuramente e devo dire che, in conclusione, l'ho trovato molto moderno e giovanile.
Posso dirvi che troverete anche il tema musicale in (HELP!), racconto che mi è parso leggermente, ma proprio poco, fantascientifico e distopico e devo dire che l'autore ha sapientemente dato vita a un connubuio perfetto tra il tempo e la vita, l'amicizia e l'amore, senza tralasciare nessun piccolo particolare.
Sembra quasi che nei racconti di Stefano Frigieri ci sia una passione verso ciò che è vintage e in disuso, ma lui riesce a portare di nuovo in auge ciò che altrimenti andrebbe perso o sormontato da altro, per questo è difficile collocarlo in un genere letterario solo e tutto questo è encomiabile e davvero raro di questi tempi.
Un autore capace di far sorridere costringendo a guardarci dietro le spalle, uno scrittore come pochi che analizza l'animo umano, distorce la realtà lasciando intatta la concezione primaria del suo colore, invitando il lettore a sedersi accanto a lui, quasi a guardare un film d'essai, (è ciò che mi ha trasmesso sopratutto il racconto che ho trovato indimenticabile intitolato LE MIRABOLANTI AVVENTURE DEL PRODE PALADINO), e rimanere muti in silenzio senza rovinare quello spettacolo meraviglioso.
Ma ancora... si contrappongono delicatamente nei racconti e specialmente in URSOLINA, il bene e il male che da secoli e secoli lottano per prevalere l'uno sull'altro.
Anche questo racconto mi è rimasto molto impresso, si è sempre intravisto fin dall'inizio il concetto di demone, ma non in modo troppo terrificante o usuale, no. L'autore infatti riesce a andare fuori da tutti gli schemi o preconcetti narrativi, identificandosi nel genere horror sì, ma lasciando da parte le etichette, come è giusto che sia secondo me.
Possiamo trovare addirittura del romanticismo e dei legami famigliari non indifferenti nei racconti, oppure il voler prendere coscienza della propria anima, è un continuo guardarsi dentro, affrontare le proprie superstizioni sia legate al mondo del terrore che anche psicologiche e quotidiane.
IL GIORNO IN CUI INCONTRAI ME STESSA, LA REGINA DI GHIACCIO, QUESTIONE DI PROSPETTIVA, TUTTI DENTRO.
In questi quattro titoli di racconti che ho accorpato forse vi è più "normalità", più interesse dell'autore nei confronti della mente, di ciò che va oltre ogni nostra capacità cognitiva, e addirittura vi è, in una di queste storie, un giallo poliziesco davvero breve che vi strapperà sicuramente un sorriso.
Vorrei concludere la recensione dicendo che è stato un vero onore e un piacere immenso poter avventurarmi in quei corridoi che conducono alle WUNDERKAMMER, assapornarne i contesti più svariati ma allo stesso tempo accorgermi che ogni camera è adiacente all'altra, come se la chiave per ogni porta ce l'avesse l'autore ma non volesse utilizzarla, forse per non cancellare la fantasia, la curiosità, l'ebbrezza e l'adrenalina del momento.
Consiglio davvero di leggere con attenzione i racconti, ne vale davvero la pena!
Voto della raccolta: ⭐⭐⭐⭐⭐
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