Recensione:
Oggi vi voglio parlare della raccolta di racconti scritta da Vincenzo Elviretti, intitolata semplicemente Pietre - storie di provincia.
L'opera mi ha incuriosito molto già dalla scelta del titolo, che è azzeccato secondo il mio punto di vista e inoltre racchiude in sé tutta la attenta e curiosa costruzione delle immagini evocative e provinciali delle storie che secondo me vi piaceranno moltissimo.
L'autore è stato molto bravo nel ricreare aspetti di vita di per sé familiari e semplici ma inserendovi originalità e un linguaggio che induce al sorriso e allo stupore talvolta, perché spesso colorito e che non ha timore di essere libero, senza scrupoli.
Pochi racconti ma capaci di attirare l'attenzione e di volgere lo sguardo su quella dimensione di vita spesso reietta, sfiduciosa, in cui le famiglie sono a volte a terra, disfunzionali, malandate, in cui i personaggi sono vittime della società che non vengono comprese per via delle loro fragilità e debolezze.
Racconti di strada, di droga, di sesso, di trascuratezza, come se l'autore avesse avuto il bisogno di mostrare l'altra faccia della provincia, quella di cui nessuno parla quasi mai.
L'autore non ha paura di essere se stesso, e fa bene, perché vi è potenza in ogni suo racconto, riuscendo così a portare il lavoro onirico su un alto livello.
La strada, le pietre, la provincia, il bisogno di riscatto, il significato della potenza della parola che sopraggiunge quasi con ferocia giustamente e racchiude in sé i vizi di ogni personaggio che spesso sembra identificarsi in quello del precedente racconto.
Ci si attacca ai racconti con simpatia, con curiosità e affetto, perché i protagonisti sembrano spesso insicuri, sembra abbiano molto da imparare dalla vita deludente che appare quasi più morte che vita.
Racconti con un filo di depressione, con un piede nel baratro e uno sull'ottimismo, perché non vi è mai del tutto luce o del tutto tenebra, ma ombra che viene scalciata via come una pietra.
Voto in stelline: ⭐⭐⭐⭐⭐
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