Recensione al libro di Isabella Grandesso: OSCURE EMOZIONI





Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera.


Recensione:


Oggi sono qui a parlarvi di un'opera che ho letto con  molta attenzione e che da subito mi ha trasmesso un'energia incredibile e mi ha coinvolto tantissimo.
"Oscure emozioni", la raccolta di racconti di Isabella Grandesso, racchiude in sé quel gusto per il macabro e il gotico care a Edgar Allan Poe, ma le atmosfere mefitiche richiamano anche un altro famosissimo autore, Howard  Phillips Lovecraft.
Oscure emozioni ci fa capire come in poche pagine (non più di 170 circa), si possa rendere piacevole il brivido della morte, ma si possa anche emozionare e far sospirare per un amore impossibile, perché dovete sapere che nella raccolta di Isabella Grandesso, non c'è spazio solo per l'horror e l'oscurità, ma bensì anche per l'introspezione quasi dolce e figurativa, evocativa, che utilizza immagini languide e chiare, a volte tenere e speranzose, per poi magari confluire in apoteosi catastrofiche, forse terribili sì, ma sempre rifacendosi a uno spavento evanescente, come se lo spauracchio o il terrore aleggiasse nell'aria allo stesso modo di un fantasma, o altresì di una maledizione autentica.
Oscure emozioni rappresenta la realtà e la finzione, la tenebra che rievoca il mondo ancestrale e orrido in cui tutti almeno una volta ci siamo sentiti protagonisti o fautori delle stesse opere paurose.
L'autrice, in pochi racconti alcune volte più brevi e altre più lunghi e corposi, riesce a impaurire il lettore ma più di tutto forse a cercare una causa - effetto che cada a pennello nell'ambito dell'orrido e dell'amore infinito per ciò che è incomprensibile per molti, i razionali, e palese invece per tutti gli irrazionali.
Una raccolta di racconti autentica che riesce a spaventare e allo stesso tempo battere il cuore, come un bacio improvviso o una folata di vento gelida sulla schiena.
Se volete leggere la raccolta, che raccomando vivamente a tutti anche perché lo stile utilizzato è pulito e il linguaggio talvolta sembra appartenere a un mondo arcaico privo di modernità ma in un universo che concilia antico e nuovo, rimarrete sicuramente sbalorditi dalla bravura dell'autrice che in modo molto originale e autentico è come se parlasse della paura in modo molto intimo, collegando spesso i racconti che trovano tra loro un fil rouge molto consolidato e forte, un filo rosso che unisce il destino dei protagonisti, che in poco tempo faranno i conti con le proprie paure e responsabilità, declini e terrori notturni.
Alcuni racconti sono brevissimi e pungenti, altri sempre bellissimi e più lunghi, alcuni più incentrati sul terrore psicologico ma non per questo meno tetro e gotico, e altri abbelliti da descrizioni spesso minuziose e particolari... se non vi ho ancora convinti posso dirvi che  troverete anche un corvo e un gatto nero davvero emblematici.
Per concludere la recensione, posso solo aggiungere una mia personale opinione: credo che il libro abbia un crescendo molto intenso, un climax ascendente di emozioni e paure, tensione e morte, e nonostante i racconti abbiano qualcosa di simile tra loro, e forse proprio anche questo li rende veramente affascinanti e semplici da far sì che il libro  sembri un breve romanzo gotico, sono allo stesso tempo diversi e racchiudono in sé ognuno una strategia mnemonica e quasi spirituale talvolta, davvero encomiabili.



Voto in stelline: ⭐⭐⭐⭐⭐

Posta un commento

0 Commenti