Recensione TUTTI GIÙ PER TERRA - MANUEL NUCCI
SINOSSI
Due uomini. Una notte nera come la pece. Una sgangherata Fiat Argenta procede incerta verso l'orfanotrofio Sant'Eufemio. È in questo luogo insospettabile che il Circolo dell'Amore, una loggia pedofila di stampo massonico, tiene i propri incontri segreti. Poche ore dopo la strana coppia è di nuovo all'opera. Questa volta si aggira per i boschi di castagno che circondano l'orfanotrofio, alla ricerca di un posto adatto per occultare un piccolo cadavere. Nel bagagliaio dell'auto, infatti, è nascosto il corpicino di una bambina. La bimba è morta da poco. Uccisa. Forse in un tragico incidente, o forse no. Alcuni anni dopo, dei religiosi verranno trucidati, uccisi in modo bizzarro tramite oggetti ispirati alle pedine del monopoli. Comincia così una corsa contro il tempo che vedrà il killer agire nell'arco di pochi giorni, seguendo un evidente e ben orchestrato piano di morte.
Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera
RECENSIONE:
Oggi vi voglio parlare di un romanzo molto, molto importante e piuttosto grottesco nonostante mantenga la sua evidente "eleganza", per non parlare poi della scelta da parte dell'autore di raccontarci una storia intensa, tenebrosa e per molti sicuramente fuori dall'ordinario ma che in realtà secondo me è più veritiera che mai, purtroppo. Dico purtroppo perché i protagonisti sono sia gli adulti che i bimbi e in questi ultimi dovrebbe essere viva sempre la speranza di poter contare su coloro che dovrebbero proteggerli e amarli, coloro che invece spesso si comportano male e assomigliano a dei diavoli travestiti da angeli.
È proprio quello che succede all'orfanotrofio Sant'Eufemio, dove una loggia di stampo massonico, il Circolo dell'Amore, tiene i suoi incontri segreti.
Ma chi sono le persone che fanno parte di questa organizzazione segreta? E perché si comportano in modo strano?
Parallelamente alle domande che il lettore si pone mentre legge le prime pagine già così avvincenti e condite con ingredienti macabri e tetri, ecco che l'autore ci fa conoscere uno dei personaggi chiave della storia tramite le lettere indirizzate a suo padre mentre gli racconta dei suoi due figli, un maschietto, Alex, e una femminuccia, Sofia.
La donna in questione è Ida ed è colei che lavorò per molto tempo a contatto con suor Lucia, nell'orfanotrofio in cui è risaputo che sono successi in passato dei fatti davvero agghiaccianti, storie che fanno accapponare la pelle.
Non so bene dire cosa mi abbia colpito maggiormente dall'inizio ma il romanzo è davvero accattivante e tiene incollati alle pagine con il cuore in gola, il fiato sospeso.
È ambientato negli anni 2000, infatti ad esempio la storia si apre il 5 novembre 2003, di mercoledì e già dalle prime parole, dalle prime immagini suggestive, mi ha ricordato quelle descrizioni minuziose dei racconti horror e gotici di Howard Phillips Lovecraft, ma anche perché viene nominato quasi a inizio romanzo, Cthulhu, uno dei mostri del pantheon lovecraftiano inventato appunto dal "solitario di Providence".
I temi ricorrenti nella storia sono molteplici, ma sta all'occhio attento del lettore scovare i dettagli più piccoli e i micro temi inclusi nei contesti in cui si trovano i protagonisti e i personaggi secondari.
Vi è la morte, la vendetta, la paura dell'Inferno e dall'altro lato, la redenzione, la fede verso Dio, ma ancora, di nuovo... la mancanza di rispetto verso ciò che è religioso da parte di chi invece dovrebbe rappresentare il Cristo vivente e dall'altro lato la testardaggine e la risoluzione, il dolore. Sembra di vivere un incubo che a volte ha l'aspetto di una fiaba della Disney con sfumature macabre, e poi addirittura ci si sente pervasi da quell'angoscia incredibile e punitiva che possiamo vedere in Arancia Meccanica, per fare un esempio lampante che poi magari non tutti condivideranno, ma questa è la mia impressione.
Ma il romanzo è ricchissimo di sorprese, di contenuti, di evidenti richiami letterari che Manuel Nucci sottolinea e espone chiaramente, soprattutto nella seconda parte della storia che mi ha coinvolta molto di più della prima a essere sincera.
Il terrore che viene perpetrato nei bambini da coloro che invece dovevano occuparsi della loro incolumità e della tranquillità mentale, è un qualcosa che mi ha fatto pensare molto al modo in cui la chiesa ha spesso trattato le persone e non è molto distante dal tema delle donne che in passato venivano condannate al rogo, e così vale per la strage dei gatti neri voluta da Papa Gregorio IX perché ritenuti entrambi in un certo senso figure sataniche.
Secondo il mio punto di vista, il romanzo di Manuel Nucci è una sorta di allegoria quasi dantesca, ci sono infatti preti pedofili che concludono i loro affari sporchi sui bambini utilizzando le maschere dei personaggi della Disney, e sembrerebbero l'immagine dei diavoli posti in un inferno di paura e cospirazione... e poi abbiamo, più avanti nella lettura, un killer spietato, uomo o donna che sia, ma che uccide in modo quasi ragguardevole seppur marchiando con il numero della Bestia citato nell'Apocalisse e con altri metodi sempre uguali, i malcapitati.
Se da una parte vi è un distacco da tutto ciò che è divino, dall'altro corre il pensiero alla Vergine Maria, al rosario, alle litanie, alle preghiere etc in un crescendo di pathos e climax conturbanti e intensi.
In conclusione, l'autore si collega, per quanto riguarda gli omicidi e il serial killer, alla costruzione schematica e ingegnosa, e a volte meno logica ma pur sempre affascinante dei racconti di Edgar Allan Poe, tra cui: Il Gatto Nero, famosissimo racconto breve dello scrittore di Boston.
Tutti giù per terra è per davvero come una caramella dal sapore indescrivibile e ne consiglio vivamente il consumo.
Voti in stelline: ⭐⭐⭐⭐⭐
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