Recensione romanzo di Antonio Chirico intitolato "RAMONDO LO SCUDIERO"





SINOSSI



Siamo nel Regno di Napoli, a cavallo tra il 1300 e il 1400. Ramondello è il figlio cadetto del conte Orsini. Suo padre gli ha programmato una carriera ecclesiastica, ma lui è innamorato perso di una fanciulla destinata a diventare contessa e non si arrende a un destino che non vuole. Trova una sponda amica in Ramondo del Balzo, fratello di sua nonna. Il pro-zio, che non ha avuto figli, gli risolve tutti i problemi designandolo suo successore. Unica condizione per ereditare le sue fortune è che Ramondello aggiunga al proprio cognome anche quello del suo benefattore. Ma le cose non vanno secondo i piani e il ragazzo si trova costretto a partire come scudiero per le crociate del Nord, senza nemmeno un ultimo saluto alla sua amata. Liberamente ispirata alla vita di Raimondello Orsini del Balzo, è una storia di amori, amicizie, tradimenti, conflitti familiari e battaglie avventurose. C'è spazio anche per delle incursioni nel mondo della cavalleria teutonica e nei misteri del Santo Graal. Il tutto, sullo sfondo storico della disputa tra due re pretendenti al trono di Napoli e dello scisma d'Occidente, con una Chiesa cattolica retta contemporaneamente da due papi in conflitto tra loro. Una storia antica ma con molte curiose analogie con la contemporaneità.


Ringrazio l'autore per la copia digitale dell'opera


Recensione:

Ho letto e riletto più volte questo romanzo prima di recensirlo, per il semplice fatto che meritava e merita tutta l'attenzione possibile e le parole giuste che altrimenti non avrei molto probabilmente trovato.
E così ad oggi mi sono detta... Adesso sono pronta per potervene parlare.


Intanto voglio iniziare con il dire che il romanzo è di altissimo livello, e nonostante i connotati ampiamente storici e bellici, talvolta addirittura macabri e piuttosto guerriglieri, mi ha commossa e emozionata a tal punto da sentirmi parte integrante della storia, perciò consiglio vivamente la lettura anche ai più giovani, affinché ne scoprano la bellezza e la veridicità, cogliendone la giusta chiave di lettura.


Il libro è suddiviso in tre parti molto corpose (è doveroso sottolineare che il romanzo consta di 450 pagine circa), in cui ogni capitolo ha un titolo molto evocativo che rispecchia in modo autentico e effettivo le tematiche che si affronteranno.
Ottime scelte da parte dell'autore, che dimostra non solo estro, ma anche versatilità in quanto gli argomenti all'interno dell'opera sono talvolta differenti tra loro seppur tuttavia collegati da un fil rouge molto forte e deciso. 

Focalizziamo l'attenzione sul personaggio principale, ovvero il protagonista in assoluto (il romanzo però è corale, sono presenti molte figure di uomini e donne addirittura di varie estrazioni sociali), Ramondello Orsini del Balzo, il quale ha un fratello di nome Roberto e viene instradato alle arti belliche da Gaspare Vinciguerra.

Primo capitolo.

Siamo nell'anno 1372, Regno di Napoli. 
Più precisamente a Nola.

Il castello è silenzioso se non fosse per il tintinnio incostante delle spade. 

Ad un certo punto, di lì a breve fa la sua comparsa lo zio Ramondo del Balzo, che sarà  una figura piuttosto fondamentale per quanto riguarda gli sviluppi della storia e il successo di Ramondello in battaglia. Infatti sembra quasi che lo zio, dopo la sua morte, porterà fortuna a suo nipote, nonostante le mille avversità di cui sarà protagonista.

Il problema principale sarà racchiuso nella sorte amara che verrà a bussare alla porta di Ramondello, in quanto il padre vuole che entri a fare parte a tutti i costi della vita ecclesiastica, a costo di frustarlo fino alla morte nel caso si opponga.

Il fatto è che già da bambino, Ramondello si innamorerà perdutamente di Isabella, e verrà  ricambiato, ma il padre di Ramondello, il conte Nicolò Orsini, si opporrà da subito, rendendo il loro un amore praticamente impossibile, con conseguenze molto tragiche, come ogni amore cortese che si rispetti.

Ramondello non è un ragazzo come gli altri; è quasi glorioso fin da bimbo secondo il mio punto di vista, in quanto riesce con tutte le sue forze a spuntarla laddove gli altri avrebbero già fallito.
È tenace, è determinato a portare avanti il suo amore e il suo cognome che vedrà un'aggiunta, infatti assumerà il cognome del pro - zio, che poco prima della sua morte cerca di aiutarlo affinché suo padre non prevalga sul suo volere.


Da qui inizierà il vero e proprio lunghissimo percorso di crescita fisica, ma soprattutto emotiva e morale del ragazzo, che partirà come scudiero per le crociate del Nord, senza poter salutare Isabella, ma senza dimenticarla mai.

Ramondello nella sua vita incontrerà figure emblematiche di spicco, addirittura avrà il privilegio di parlare con il Papa, e si accorgerà subito senza indugi di quanto il Papa sia buono, in contrapposizione con la malvagità insita nella maggior parte degli uomini, ad esempio i pagani. 

Ramondello e i cavalieri teutonici avranno inoltre un compito piuttosto importante: convertire le popolazioni al cristianesimo, riportare l'ordine morale e religioso.

Da sottolineare l'argomento che mi ha colpito molto in questa storia, ovvero il papato e l'anticlericalismo, l'antipapa visto come anticristo, il dualismo e lo scisma clericale ad esempio del Papa ad Avignone. 

Mi ha ricordato i libri di storia quando frequentavo la scuola, le Magistrali, e devo dire che questo periodo in particolare mi è sempre piaciuto.



Il viaggio sarà illuminante e lungo, ma il testo è scorrevole e facilmente comprensibile.
Io ci ho messo molto tempo a leggerlo perché, come vi dicevo, avevo bisogno di assaporare al meglio ogni tratto importante, per recensirlo, e spero di esserci riuscita al meglio, spero di incuriosirvi e spero comprerete il romanzo.

Per quanto riguarda la struttura del testo, lo stile, la bellezza del libro e tutto ciò che ne concerne, è tutto perfetto a mio avviso, a parte qualche piccolo refuso di distrazione ma considerate che su quasi 460 pagine è normalissimo.

L'autore dimostra genialità e contemporaneità, riuscendo a scrivere una storia quasi fuori dal tempo pur riuscendo a entrare in quelle date che invece hanno fatto la storia.

Ogni scena scandisce il tempo, e mi sono commossa per il riserbo e la sensibilità con cui si è parlato di temi sacri... di santi, di stimmate, di Cristo, il Santo Graal etc.

Complimenti a Antonio Chirico e grazie per avermi fatto scoprire questo romanzo storico davvero imperdibile.


VOTO DEL ROMANZO IN STELLINE:  🌟🌟🌟🌟🌟



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