Recensione raccolta poetica "LA CONTRADDANZA DELLA RAGIONE" di PINO GIANNINI
Ringrazio l'ufficio stampa per la copia digitale e l'autore per il suo tempo prezioso che mi ha concesso affinché potessi intervistarlo.
Recensione dell'opera:
Vorrei iniziare la recensione dicendo che Pino Giannini non è solo, a mio avviso, un poeta umile e talentuoso, ma anche una persona che riesce a comunicare in poche parole, con il suo spiccato ermetismo stilistico, ciò che tiene nel cuore, esprimendosi in maniera semplice ma raggiungendo quel mondo che paradossalmente va oltre la "ragione" citata nel titolo stesso della raccolta poetica di cui vi parlerò a breve.
Ho avuto il piacere di intervistarlo e la chiacchierata di un'ora è stata davvero illuminante e sono onorata di potervi parlare della sua opera.
"La Contraddanza della ragione", come suggerisce il titolo, deriva dall'inglese country dance, un tipico ballo rinascimentale molto elegante, quasi evocativo.
La raccolta in questione è stata pubblicata il 28 febbraio di quest'anno dalla casa editrice L'es Flâneurs edizioni, contiene la prefazione di Nichi Vendola e la prima cosa che mi ha colpita personalmente è la dedica:
"A mia madre, perché scrivo con le sue mani".
Leggendo queste parole meravigliose ho avvertito il sentimento dolcissimo che il figlio prova nei confronti di sua madre, un sentimento talmente forte da includere irrazionalita quasi viscerale, profondità dell'essere, consapevolezza adulta ma anche fanciullina e direi delicatissima.
Ciò che mi ha personalmente colpito comunque per quanto concerne il senso della silloge, è la semplicità con cui il poeta arriva al lettore, la contra-ddizione, l'antitesi quasi romantica in certi sensi in cui egli stesso nella poesia "Cappuccino", racconta in brevissimi versi l'amore visto dagli occhi di un adulto che ha però un cuore di bambino.
È infatti anche la facilità con cui si innamora il poeta che fa della silloge un'opera deliziosa, ma attenzione... Facilità non significa superficialità, infatti Pino Giannini va alla radice e al contenuto delle tematiche da lui affrontate, ne scruta ogni anfratto, studia minuziosamente l'animo umano, spesso razionale, in contrapposizione con l'irrazionalità del poeta che è risaputo scandaglia tutto ciò che vede e va "oltre l'apparenza", oltre quel famoso Velo di Maya che copre lo sguardo, cela il vero volto della verità.
La contraddanza della ragione dimostra come nella brevità si possa arrivare all'animo umano, senza troppi espedienti, senza fronzoli o senza artifici retorici.
Non sono poesie che seguono metriche particolari, né tantomeno chissà quali figure retoriche, e proprio per questo sono ancora più originali e credibili.
Pino Giannini dimostra ai lettori che è proprio l'imperfezione che rende perfetta un'opera, il suo andare controcorrente, riuscire a dire IO POSSO FARLO, tutto è possibile, perché ogni limite è nato per essere superato come fosse un ostacolo durante una maratona.
Una silloge che racchiude in sé la potenza della fragilità umana, del crollo emotivo talvolta, della ragione che danza e oscilla come un pendolo e del suo opposto, l'irrazionale.
Una raccolta che, come rosa antico, incanta dolcemente senza prepotenza e può addirittura donare vita ad altri colori vicini, come un partorire di donna o lo stesso dolore ciclico che comunque è necessario affinché avvenga il miracolo della vita.
Poesie, ma anche brevi pensieri del poeta, che chiudono la silloge, struggenti come un pianto da cui traspare tutto un dolore che forse però, verde, sa anche di speranza.
VOTO IN STELLINE:. ⭐⭐⭐⭐⭐
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