Recensione "LE TRE PARTI DEL CUORE" delle autrici LAURA COSTANTINI e LOREDANA FALCONE


 


RINGRAZIO L'UFFICIO STAMPA PER LA COPIA DIGITALE DEL ROMANZO


SINOSSI:


Quanto fa male aprire l’album dei ricordi? Eppure Megan Krantz, pittrice affermata, non esita ad affrontare le scelte del passato quando a chiedergliene conto è il figlio delle due persone che ha più amato al mondo.Tra vecchie fotografie, riviste di moda e cataloghi d’arte, rivivono gli anni Ottanta di Parigi e New York, testimoni dell’ascesa al successo di due giovani donne, sorelle per scelta altrui, amiche per loro volontà, unite e divise da un cuore irrimediabilmente spezzato in tre parti.


RECENSIONE:


Un romanzo molto intimo, delicato e anche anticonvenzionale. Siamo catapultati in memorie degli anni Ottanta, mentre Megan Krantz racconta ad una persona speciale ciò che successe in quel periodo a lei e a quella che ha sempre considerato come sua sorella, Jill, colei che sognava di entrare a far parte degli atelier di moda più importanti di Parigi e di tutto il mondo, a partire da Cartier. 

Megan e Jill, assieme a Chris, mi hanno entusiasmato, emozionato, commosso e anche fatto arrabbiare, in quanto le sensazioni sono contrastanti e in continua evoluzione. Vi è un senso di appagamento, ma anche di dolore, di sconfitta e di sollevamento da quel crogiolarsi su una sofferenza che porta addirittura all'odio. 

Il libro è suddiviso in varie parti ed è piuttosto voluminoso, ma nonostante questo è abbastanza scorrevole e i vari dialoghi davvero artistici e delicati, così come il linguaggio invece a volte colorito, rendono la storia intrigante e appassionante. 

Chris è un uomo sicuramente affascinante, più grande di dodici anni rispetto a Jill che è ancora sotto i trenta. Oltre ad essere bello, è ricchissimo e questo lo rende molto sicuro, per niente timido e per niente riservato. All'inizio la sua verve e il suo carisma possono sembrare qualità positive, ma tutto sommato leggendo la storia, sopratutto a metà romanzo, mi è sembrato antipatico e fin troppo esagerato. 

Chi mi ha fatto molta tenerezza invece è stata specialmente Megan, che nonostante possa sembrare la pecora nera della situazione, è molto dolce, è pacata e riesce a non farsi odiare dal figlio di Jill e Chris. Ebbene sì, la coppia ha avuto un figlio nel periodo in cui si frequentava, perché l'amore è cieco, perché l'amore non riesce a star fermo, l'amore può essere davvero diviso in tre parti di cuore. 

Lo stile utilizzato è sempre profuso di abbellimenti retorici e non sono presenti debacle o refusi, vi è una sonorità e una dolcezza mista a durezza e crudeltà che va a braccetto con le situazioni esplicite o implicite che vanno a radunarsi nella storia, prendendo sempre più piega. 

La storia comunque risulta molto comprensibile e attualissima, vi è una liaison, un intreccio amoroso e emotivo, che cambierà per sempre il destino dei protagonisti. 

L'arte è sempre presente in questo romanzo, così come i riferimenti letterari e cinematografici. Si tratta di un'opera culturale, non fine a e stessa ma condivisibile, che riesce a essere fragile ma anche forte, ben pregna di significato. 

Conciliare un dipinto con un'abito da sera, estrapolare la bellezza dal dolore, riuscire come Baudelaire a far "fiorire" la vita, ma con quel malessere, con quell'impasse e allo stesso tempo quel tipico spleen che contraddistingue l'artista. 

Dalla monocromia dell'ombra nasce successivamente, grazie alle autrici sapienti e consapevoli della natura stessa dell'arte, un arcobaleno policromatico e talvolta peccaminoso, ma anche innocente. 

Forse perché la Londra piovigginosa e lugubre, a volte, sa essere anche benevola, dopo tutto, e il cosmopolitismo dell'arte e di questo romanzo rimanga nelle tre parti del cuore che forse è in ognuno di noi.



VOTO DEL ROMANZO IN STELLINE: 


☆☆☆☆☆

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