Recensione al libro di CESARE PICCO intitolato ALMA LIBERA (lettera a mia figlia)
Ringrazio l'autore per la copia digitale dell'opera.
RECENSIONE:
Un libro imperdibile, che riesce a incastrare alla perfezione Anima e Libertà in un tripudio di dolcezza, sensibilità ed estrema emotività.
L'autore, psicologo/psicoterapeuta, riesce a trasportare il lettore in un universo che spesso chi è meno sensibile non riesce a scorgere. Un mondo nuovo, un mondo dove il proprio Io non è necessariamente egoistico e infatti non deve esserlo.
Il libro porta il nome della figlia dell'autore, avuta assieme alla sua compagna, proprio durante la pandemia di Covid-19.
Un titolo che è già tutto un sogno, che emana energia, che assomiglia ad un titolo di canzone bellissima e dolce.
Cesare Picco ci regala la lettera a sua figlia, ci rende partecipe della nascita di un amore, il suo vero amore. In questo confronto - rapporto genitoriale, l'uomo è sia uomo che padre, è amorevole ed è talmente puro il suo intento da sciogliere anche i cuori più algidi.
C'è molto cuore e molta empatia, filosofia d'anima e un vero insegnamento di vita per la figlia che quando sarà grande e adulta saprà essere una donna fantastica e leggendo le parole del padre farà tesoro di ciò che le è stato impartito con educazione e estremo affetto. Questo è un libro breve, è vero, ma nella sua brevità è pregno di significato, di sincerità e sincronicità.
È suddiviso in cinque capitoli che riescono a tenere incollati i lettori, scritti utilizzando uno stile perfetto nonostante sia semplice e diretto.
Il linguaggio è soave, e il tutto è strutturato in maniera talmente forte da far sì che coloro che hanno di fronte il libro si pongano domande confrontando nozioni apprese da poco grazie al testo, con conoscenze che sono state assorbite negli anni dagli studi condotti a scuola.
Il libro inoltre per quanto riguarda i temi trattati è davvero vario e molto interessante sotto tutti i punti di vista. I nomi che i genitori di Alma Libera hanno intenzionalmente scartato per poi spiegarne il motivo nel libro, mi hanno incuriosita moltissimo perché vi è un legame profondo con tutto ciò che è inerente le etimologie, le sensazioni, i profumi che un fiore può emanare come una figura retorica che si staglia nel profondo dell'animo. Dico questo perché il libro raggiunge un picco di vulnerabilità talmente forte, è talmente ipersensibile ma al contempo forte e ribelle a mio avviso, e inoltre (anzi sopratutto) riesce ad ammaliare con l'estasi dell'amore senza banalità o smielata dolcezza.
Più o meno tutti conosciamo la sinestesia, la figura retorica che assieme all'ossimoro secondo me si incastra perfettamente tra le pagine di questo libro.
Ha ancora il sapore dell'iperbole, perché parla esageratamente d'amore in forme estroverse ma anche introverse.
Eppure è l'amore che muove il sole e l'altre stelle... perciò va bene, va benissimo perché l'autore dà amore, sa parlarne in maniera forte, incredibilmente vicina. (Parafrasando il titolo di un celebre film che in molti avrete visto).
E amare è sempre soluzione, è abbellire il mondo, è dedicare il cuore e metterci il cuore.
Cesare Picco ci dona ciò che altri custodiscono gelosamente nei cassetti della memoria: ci dona il suo ottimismo, ci dà la sua energia e la sapienza, l'amore smisurato per il suo lavoro.
Un autore che forse incoscientemente tanti considererebbero esagerato, ma che cos'è esagerato quando si tratta di amore per la propria figlia?
Vorrei concludere facendo riferimento a ciò che dice l'autore riguardo al diventare Uomo, al passaggio all'età adulta da quella giovanile.
È un rito che in molte culture, come ad esempio quella Masai, provoca sofferenza e abbandono ma anche resilienza con la R maiuscola.
Io aggiungo, permettendomi di farlo, che leggendo questo libro automaticamente si passa da un periodo della propria vita ad un altro in un battito di cuore.
Io credo che tutti debbano leggere questo libro di Cesare Picco, genitori e non, affinché la propria anima sia sempre gentilmente anarchica e libera dal dolore delle convenzioni.
VOTO DEL LIBRO IN STELLINE:
☆☆☆☆☆
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