Recensione romanzo LUCIA BOSÉ, L'ULTIMO CIAK - LAURA AVALLE






Ringrazio l'ufficio stampa per il materiale e la copia digitale dell'opera.


RECENSIONE: 


Un romanzo incredibile che ci regala il vissuto di una donna magnifica, Lucia Bosé.

Carismatica, controcorrente e anche istrionica, conobbe la guerra e la fame ma anche la fama e il meritato successo, vincendo giovanissima Miss Italia, sorpassando nomi quali Gina Lollobrigida. 

Una persona dall'animo gentile, anticonformista e dolce, legata fin da ragazza alla figura eterea e perfetta degli angeli. 

Si innamorò perdutamente del famoso torero Luis Miguel con cui ebbe tre figli, tra cui il cantante Miguel Bosé,  che decise di mantenere il cognome di sua madre.

Lucia era un'artista a tutto tondo di una bellezza straordinaria, ma da ciò che traspare in questa bella biografia romanzata, non era una persona vanitosa anzi...

Era umile, semplice e dedita a tutto ciò che non era effimero o terreno infatti decise di aprire un vero e proprio museo di  ben tre piani dedicato agli angeli, le figure che la proteggevano da sempre.

Ma facciamo un salto indietro e concentriamoci sulla Bosé ancora non conosciuta... o meglio sulla ragazzina che ancora non sapeva quanto la vita le avrebbe dato e anche tolto.


Galeotti fuorono per lei il canto e i maron glacé, sì perché nella pasticceria in cui lavorava (servendo i clienti cantando, il che è insolito ma stupendo) due uomini che le cambieranno la vita tra cui Luchino Visconti si accorgeranno subito della sua bellezza e punteranno sul suo carisma, prevedendo tra l'altro il successo che avrebbe avuto in ambito cinematografico come attrice. 

Oggi purtroppo Lucia non è più con noi, morta a 89 anni lo scorso anno a causa della pandemia, ma l'autrice della biografia la fa rivivere ancora  con quel suo look ultimamente eccentrico, bizzarro  e giovanile: i capelli tinti del colore forse più calmo e più pacifico tra tutti, il blu! 

Blu del cielo,  blu del mare e degli angeli. 

E si intersecano, in una sorta di colloquio intervista tra lei e il regista Kosoof ( che significa eclisse) discorsi su discorsi sempre di natura artistica, ma anche intima ruguardo i sentimenti,  gli amori e i tormenti di una vita dolorosa seppur vissuta appieno.


Ho imparato ad affezzionarmi a Lucia Bosé, al suo carisma, al suo attaccamento alle cose belle del mondo, alla sua intelligenza e pacatezza, ma anche alla sua forza di rialzarsi di nuovo anche nei momenti in cui la polmonite la teneva rinchiusa in ospedale per tanto tempo, ricoverata. 

E ancora le sue poesie, il modo in cui si rivolgeva al pubblico vivace e serena con una professionalità e intelligenza incredibili.

Un mondo a volte forse incompreso il suo, proprio come il destino degli artisti migliori, spesso addolorati ma geniali e con l'estro a portata di mano. Tormento e frenesia di godere di quei piaceri giusti della vita, come l'amore la passione e l'arte. 

Il romanzo assomiglia ad un'esperienza quasi sovrannaturale per alcuni aspetti ed è molto emozionante, è realistico  e particolare, quasi visionario oserei dire. 

I capitoli sono lunghi ma si leggono tutti d'un fiato e con trepidazione, affetto verso Lucia, la musa ispiratrice di Picasso. 

Il linguaggio diretto e espressivo mi è piaciuto molto perché  vero e schietto, inoltre è amalgamato perfettamente allo stile che risulta ottimo. 

Infine, credo che quest'opera meriti di essere letta da tante persone, giovani e non, perché tutti abbiamo bisogno di credere in un sogno, e sopratutto nel nostro angelo, e anche di imparare a costruire da un presente pessimo, un futuro migliore e stellare.

Voto del romanzo in stelline:  ☆☆☆☆☆

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