Recensione silloge poetica QUELLO CHE SIAMO - MAURIZIO ROSSATO
Ringrazio la casa editrice INSTAPOETI per la copia cartacea.
Recensione:
La raccolta poetica ci trasporta nel mondo sensibile dell'autore che racconta in pacati modi il suo universo sensoriale, con un romanticismo e una delicatezza incredibili e unici nel suo genere.
Maurizio Rossato riesce a parlare d'amore e di sacralità senza risultare mai troppo smielato o tedioso. Anzi, cattura l'attenzione e si fa leggere tutto d'un fiato, e le sue poesie cadono a picco sul terreno dei lettori che rimangono estasiati dalla bellezza della sua poetica.
Cadono a picco come fiori, come frutti primaverili... e infatti l'autore con ogni premessa stagionale (iniziando dalla dolce primavera) ci informa che possiamo amare da adulti come fossimo ancora bambini, anzi dobbiamo conservare quella catarsi d'amore infantile che non è giusto si assopisca o venga abbandonata in nome dell'età adulta.
E segue poi l'autunno.
Autunno che si illumina d'eterno... che si abbandona come fa l'albero per poi rinascere totalmente.
La silloge nel complesso infatti è una vera rinascita di valori, di sentimenti e virtù. È una raccolta che facilmente può entrare nel cuore e nell'animo di tutti, specialmente dei più sensibili sicuramente... e quell'arcobaleno posto sulla copertina è davvero ciò che siamo.
È un accordo, un'alleanza con quel nostro Dio che è eterno, onnipotente e sacro come la natura che egli stesso ha creato.
E quella curva dell'arcobaleno, è come il sorriso della persona che si ama alla follia, a tal punto da dedicarle la propria parte di vita, il preludio alle poesie migliori.
E poi ancora arriva l'inverno che porta l'amore oltre tutto, oltre i dettami della fisica quantistica e oltre ogni dettaglio che compone un'idioma strano ma bellissimo: il giapponese.
L'autore nell'inverno ci racconta del Natale e ancora degli abbracci, della magia di un sentimento nobile e puro... e sembra quasi che i pianeti e ogni legge naturale diventino zero, si annullino.
Ma quando la persona amata è al proprio fianco, ogni cosa si proporziona e diventa semplice, tranquilla.
E assomigliano quasi a delle preghiere le poesie, poesie che concepiscono amore, che si proiettano nel futuro e in questo lasso di tempo non perdono mai la loro bellezza anzi tendono ad essere sempre più particolari e ricche di tenerezza e ardore.
La pulizia dello stile e l'utilizzo di figure retoriche semplici ma efficaci, rendono la lettura piacevole e leggiadra come il volo di una farfalla.
È la forza della natura che sempre, come un canto antico, dona all'amore e alla bellezza del suo abito rosa come la copertina della silloge, riesce a incantare e unire, a distruggere ma ancora a ricomporre.
È una marea, ci riporta ai tempi dei bimbi e alle mani strette e agli sguardi pieni d'amore... e poi ci trascina nel vivo dell'ultima stagione ovvero l'Estate.
Vi è un vento estivo, percepibile da chi ama davvero.
È un po' come il vento impetuoso che trascinava Paolo e Francesca nel quinto canto dell'inferno.
Ma qui vi è una passione posata, e si sorride a quelle margherite che sanno di camomilla e al sogno che sembra quasi realtà.
Infine: le stagioni sono stati d'animo e il cuore assomiglia ad un'equazione matematica.
Mi sono innamorata di questa silloge e la frase che mi ha colpita di più in assoluto è stata questa: ci rivedremo presto, in un'altra dimensione temporale dove io e te stiamo sempre tornando a casa.
Voto della silloge in stelline: ☆☆☆☆☆
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