Recensione romanzo di Charlène Clélie Meunier - Ho paura di mio figlio



Ringrazio l'autrice per la copia digitale dell'opera. 


Recensione: 

Vi è mai capitato di avere paura di vostro figlio? Ovvero... vi è mai parso strano un suo comportamento a tal punto da indagare e rivolgervi ad un ospedale psichiatrico infantile che cerchi di curare il vostro bambino? 

La storia è semplice ma molto inquietante.
Vi è una donna, il suo ex marito Paul e suo figlio Jakob.

 (ma ci saranno anche altre figure come Mike, il medico con cui lei avrà una relazione) 

La donna in questione si chiama Jeanette e all'inizio racconta le stranezze di suo figlio (che è un bambino di appena 5 anni) riportando il tutto sul suo diario personale, fino alla fine del romanzo. 

Ciò che incuriosisce davvero a mio avviso è il brivido sovrannaturale, la psiche che viene devastata da atteggiamenti improbabili per un essere umano normale. Perciò tutte le attività assurde che compie il bambino, come ad esempio parlare improvvisamente in francese dicendo di chiamarsi Nadine, ed essere una ragazza di quindici anni morta la cui madre Lena le dice che è molto cattiva per cui anche Jakob si ritiene malvagio... dicevo tutte le attività straordinarie, fuori dall'ordinario, che caratterizzano il bimbo, rendono avvincente l'opera che nonostante non sia corposa come altri romanzi, ha una storia ben narrata, che richiama film come ad esempio Babadook, Il sesto senso e opere scritte da penne di gran spessore, di elevazione artistica e culturale immensa, come l'autrice in questione a mio parere.
Charlène infatti riesce a impaurire il lettore, con questo thriller - horror altamente psicologico e parapsicologico addirittura. 

Mi viene in mente a tal riguardo, ripensando alla storia con concretezza e entrando nel vivo dei contenuti, che vi sia quasi un gioco mentale e un rompicapo matematico volutamente congegnato dalla scrittrice per tenerci con il fiato sospeso... in un finale davvero sbalorditivo e atipico.

Si inizia piano, lentamente e quasi in maniera morbida e dolce, per poi proseguire in un vero e proprio incubo infernale.

Il romanzo ha la caratterizzazione della metempsicosi e del mesmerismo più profondo che mai ed  è sopratutto questo a mio avviso che lo rende originale e atipico.

Comunque la figura di mamma Lena mi ha riportato alla mente tante leggende sia internazionali che tradizionali della mia terra, la Sardegna. Ad esempio ci veniva raccontato da piccoli di stare attenti alla 'mamma del sole'  che avrebbe rubato noi  bambini e chissà per farne cosa poi! 

Sarebbe bellissimo poter vedere il film tratto da questo romanzo così particolare, merita tutta l'attenzione possibile e se vi piacciono le storie in stile 'Il mai nato' oppure 'Birth - io sono Sean',  forse questa fa proprio al caso vostro.

Apparizioni fugaci, immagini oniriche ma reali, la reincarnazione come tema costante e centrale, e la probabile malattia mentale di Jakob.

Ma se alla fine la realtà non fosse come ci appare e avessimo creato un dilemma del non - ritorno con le nostre stesse mani? 

State in guardia...

 perché comunque la mamma è sempre la mamma! 


Voto del romanzo in stelline ☆☆☆☆☆ 


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