Review Tour - DEL PRIMO AMORE - MANUEL SGARELLA
conquista della libertà. In un'Europa post napoleonica, i due protagonisti vivono le medesime
passioni di spirito che accenderanno il Romanticismo. È in questo sfondo storico che emerge,
intensa e contrastata, la storia fra la cantante Giuditta Pasta e il compositore Vincenzo Bellini. Un
amore intenso, ingabbiato, impossibile.
RECENSIONE:
Un romanzo fantastico. Descritto in una maniera davvero stupenda, in modo magistrale! Ho davvero sentito e provato il dolore di Giuditta Negri (che successivamente diventerà Giuditta Pasta in quanto promessa sposa di Giuseppe Pasta e i due avranno una deliziosa figlia femmina di nome Clelia) che non vuole andare incontro ad una sorte tanto triste ma purtroppo doverosa. Come tante donne infatti dei tempi antichi, sopratutto negli anni dell'800 (siamo infatti in guerra, anche di ideali, non solo a livello bellico) non avevano purtroppo la possibilità di scegliere per se stesse, per il loro vero amore, lasciandosi andare a volte ad un destino spesso tristissimo e anche tragico spesso.
Giuditta è una donna forte, è una cantante lirica e sa bene cosa vuole dalla vita.
L'autore ci fa capire passo dopo passo che il romanzo è uno storico sì ma che la storia si intrattiene quasi in un miscuglio di romanticismo che sembra quasi non essere ben visto nella società di cui Giuditta a mio parere per lo meno non si sente parte integrante o comunque sente il peso di essere donna in un mondo che la fa sentire inutile, nonostante tutti la apprezzino per le sue doti da cantatrice e di rappresentatrice teatrale.
In questa storia troveremo davvero tantissime nozioni, tantissime notizie riguardo il passato, tanti approfondimenti culturali, artistici, musicali di ogni tipo.
Per questo mi è piaciuto moltissimo il modo in cui l'autore ha deciso di suddividere la storia in tante parti, in cui in ognuna ad esempio ci consiglia di leggere, ascoltare e vedere dei particolari libri, oppure opere liriche o dipinti di una certa importanza.
Per quanto riguarda la storia d'amore tra Giuditta, donna dal carattere mite, e Vincenzo Bellini, uomo ugualmente calmo e molto sensibile, romantico, sia per animo che per il lavoro che fa: è infatti un compositore, perciò sa molto bene che l'arte richiede pacatezza ed estro, genialità, c'è da dire che vi sarà una sorta di platonismo esteso in quanto il loro amore sarà travagliato e ben lontanissimo dalla carnalità.
Come per un gioco astuto del destino, Vincenzo passa le notti e le giornate (occasionalmente) con un'omonima di Giuditta (omonima solo per nome non per cognome) che nonostante lo soddisfi sessualmente, non riesce a dargli ciò che il suo vero amore, Giuditta Pasta, gli ha dato in passato, quando si videro per una volta sola e lui le diede in omaggio una gerbera rossa.
Credo che l'autore voglia farci capire che basta un gesto davvero minimo per sorprenderci, e farci innamorare pazzamente e che il sesso non è tutto nella vita.
Lo stile del romanzo è bello quanto la storia. Non vi sono refusi, non sono presenti cadute di stile, e il linguaggio nonostante i tempi antichi in cui è ambientata la storia, è semplice e quindi di facile comprensione.
Ci sono molte figure importanti nel romanzo, ad esempio si nomina Rossini, William Shakespeare, e altri geni molto famosi, molto importanti che non moriranno mai nella memoria di coloro che credono nella bellezza di ogni tipo di forma d'arte.
Mi ha colpito moltissimo la parte in cui si parla della carboneria e anche di Silvio Pellico, e sopratutto quando si parla di Gesù, perché l'autore è riuscito a ricostruire il momento in cui Cristo è stato oltraggiato perché così era scritto nelle Sacre Scritture.
Penso che il romanzo sia indiscutibilmente forte, ha un intreccio ben costruito ma non si perde mai in dettagli stupidi, anzi, i dettagli sono talmente raffinati e sublimi da far rimanere stupito il lettore, che non riesce a credere che possa esistere una bravura davvero così perfetta.
Giuditta mi fa tanta tenerezza, è vero, così come altri personaggi, ma vedo che è riuscita nel corso del tempo, anzi da subito praticamente, a farsi valere in tutta Europa, mentre il marito, povero stolto, non riesce nemmeno a raggiungere i livelli più bassi (anche lui canta, ma non ha la metà del successo della moglie) e quando si reca in America assieme a Maria, riuscirà solo a fare fiasco.
Consiglio vivamente questa storia, letta fino in fondo, a tutti, e sopratutto ai giovani di oggi che spesso non capiscono appieno il valore di un amore lontano. Abbandonano le gioie dell'amore, ma non sanno che in realtà l'amore ci cambia davvero.
Il titolo 'DEL PRIMO AMORE' mi ha ricordato le opere di Leopardi, di cui sono sempre stata letteralmente innamorata a livello di stile e di sentimento.
ESTRATTI:
" L'unica cosa su cui avesse mai veramente insistito era coltivare quell'alchimia, come la chiamava lui, che leggeva nel potenziale tra lei e Bellini."
"Ma Giuditta continuò a guardarsi in giro delusa, fino a incrociare gli occhi del cavallo della carrozza giunta alla casa. Un bellissimo esemplare, tutto nero, senza nemmeno una macchia. Sembrava le sorridesse, o almeno così voleva credere lei."
"Giuseppe Pasta si alzò per riceverla con un sorriso esagerato. La nonna rimase seduta, senza guardarla. Lo zio Filippo si sedette con loro intorno al tavolino da giardino. Si era alzata una leggera brezza che fece venire un brivido a Giuditta."
VOTO DEL ROMANZO IN STELLINE: 5
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