Recensione silloge poetica di GIAN MARCO MANZO - COSI' FRAGILE CHE TI SI VEDE IL CUORE

 
















INNANZITUTTO RINGRAZIO L'UFFICIO STAMPA PER AVERMI FORNITO LA COPIA DIGITALE DELL'OPERA. 



RECENSIONE: 


Piccole grandi poesie che si aprono alla vita, schioccano le dita su un Natale tutto nuovo, ma anche d'infanzia, di amori che pretendono carne e anima, affetto desiderato. Una fragilità d'esistenza pura, che si muove in rime, in anafore che sembrano trasmettere tutto l'ardore di un amore che ha bisogno di essere vissuto in grande, un amore che va oltre il tempo, va sezionato come un cuore che nonostante la sua dolce fragilità, è forte, è resiliente, ha vissuto ogni spazio, si è preso quello che voleva. 

In alcune poesie compare anche la prosa, e questo spaziare tra i due generi differenti, unendoli così in maniera dolce e intelligente, mi è piaciuto moltissimo perché rievoca originalità e sentimento puro, angelico amore che trascende la verità più chiara e semplice. 

E ancora, una casa che assieme alle canzoni, è un libro bellissimo da leggere assieme alla persona amata, e una canzone di De André si unisce ad una poesia struggente di Emily Dickinson. 

Quanta meraviglia d'incanto in quelle parole di Gian Marco Manzo, che trasudano bellezza da ogni poro poetico. Resistere, amare, ammalarsi d'amore, di quel sentimento cocente che come un fiore si apre alla vita.

La musica che dalle mani si ritorce positivamente sul cuore, sulle anime fragili che sembrano scordate come pianoforti non suonati alla perfezione ma che sanno bene quanto la perfezione non serva a niente. 

La perfezione la si deve cercare nell'imperfezione e questo l'autore lo sa bene. 

L'amore cercato in maree, in sguardi che sanno di centomila cuori differenti, ma che poi combattono per uno, per lo stesso che nel buio cerca la luce, quella vera. 

Poesie-canzoni del cuore, che non stancano mai, che si leggono come un fulmine, velocemente ma con l'anima in subbuglio di pace, come in un ossimoro dolcissimo, che si prefigge di regalare calamite di bontà, cuori in azione, fragilissime emozioni che sembrano trasparenti, come corpi e sorrisi, come silenzi vissuti tra le orecchie, tra le dita, in ogni parte del corpo. 

Non arrenderti, dice l'autore. 

Non arrenderti. 

E noi non lo facciamo, e continuiamo a credere sempre nei sogni, e che la poesia sia ogni istante viva forza che ricuce la nostra più grande ferita. 

Stare soli insieme, abbracciarsi d'infinito, guardare nella stessa direzione... luce che si innamora di tutto ciò che sembra inondarsi d'ombra. Luce che nella fragilità non è debole, bensì forte quanto basta affinché non le crolli tutto addosso. 

Fragilità che è felicità. Felici come cuori che si intravedono, richiamano gioia, speranza, intelligenza e straripante mancanza del niente. 

In questa silloge c'è tutto ciò che serve per essere gai. A volte l'amore è come due persone, altre come degli animaletti, insetti, falene o scarafaggi che camminano e ognuno ha anche la sua vita sì certo, ma quando ci si incontra si capisce quale è il senso di tutto e se vale davvero la pena proseguire, incrementare sogni, speranze e motivazioni.

La debolezza che diventa resilienza, che forte imprime sul cuore sensibile che ci manca solo che sanguini di nuovo, il suo urlo d'amore, di gretta vita, di via che supera ogni ostacolo vivente, ogni opposizione fisica e morale. 

La bellezza delle crepe di fragilità, la bellezza senza trucchi, senza make-up. 

E un femminismo dolcissimo ma non stupido, mai banale. Un'immagine della donna vera, uno scritto che sembra un manifesto femminista, una silloge intelligente che fa della virtù e dell'amore il vero input affinché poi si parli di argomenti svariati. 

Questa è la vera vittoria su tutto... 

E in fondo, ma neanche troppo... c'è  la morale, ma questa dovete scoprirla voi...♥



VOTO DELLA SILLOGE IN STELLINE:    5  


AUGURO ALL'AUTORE IL MEGLIO E CHE LE SUE PAROLE ARRIVINO AL CUORE DI TANTISSIMI LETTORI, PROPRIO COME E' SUCCESSO A ME ♥

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