Recensione romanzo di Assunta Marone 'Speranza: una come tante e nessuna'



Si dice che la speranza sia l'ultima a morire e infatti è proprio così.  Anzi,non muore mai! 

Il libro, che mi è stato gentilmente donato dalla scrittrice per una recensione, racconta di una donna molto,molto particolare, pacata, sensibile, quasi angelica se vogliamo essere precisi. Piange, ma è anche forte,non si arrende alle percosse della vita. 

È una donna che lavora in un call center e la sua titolare è altrettanto brava e gentile. Speranza ( il nome della protagonista) ha un'amica di nome Giulia  che è brava sì ma è un po' l'opposto di lei caratterialmente e rimane abbastanza sullo sfondo. 
Un giorno decide di invitarla ad una festa, sapendo che Speranza non esce mai, è un po' troppo pantofolaia e sta sempre accanto al suo gatto Ottaviano, molto dolce e altrettanto sensibile. 
Tutta emozionata per questo grande evento, decide ( all'inizio con un po' di riluttanza)  di partecipare e sceglie un abito bellissimo che la renda meravigliosa. 
Arrivate entrambe alla festa, lei incontra un uomo di nome Camillo che inizia a corteggiarla e così per tutto il tempo,finché quell'uomo che sembrava calmo, pacato come lei, non si rivelerà un arcigno scaltro e manipolatore di sentimenti ed egoista, narcisista. 
In più il tema centrale del libro che è davvero bello sarà la violenza,l'ansia della protagonista che assieme alla sua psicoterapeuta Anita cerca di curare, e l'amicizia, la resilienza, il ritornare ad una vita vera. 
Piena di SPERANZA.  

Il romanzo ho notato che ha diversi refusi, l'autrice scrive GLI mentre è riferita ad una donna perciò dovrebbe scrivere LE ( a lei le  e non a lei gli piace) in più ho notato che quando scrive a lungo mette la parola ALLUNGO. 
Troppe parole ripetute laddove si potevano trovare sinonimi, inoltre. 

Ma detto questo, il romanzo mi è piaciuto molto, è delicato e vi è un rapporto amore-odio, vi sono i contrasti familiari, le diatribe, le faide familiari che sono riassunte in poche pagine e perciò questo è davvero lodevole.

Lo stile è un po' acerbo, si vede che c'è ancora da lavorare su certi aspetti letterari e strutturali del testo,ma per quanto riguarda l'empatia e i sentimenti quelli non mancano mai. 

Un romanzo che fa riflettere, odierno e che non stanca. 

Mi fa rabbia Camillo, mi fa tenerezza Speranza, noi donne spesso amiamo gli uomini sbagliati ma abbiamo sempre la forza, nelle nostre lacrime, di ricominciare e in quel mare salato ritrovare la gioia persa. 


Voto del romanzo:  4 stelle 

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