Recensione romanzo 645 di Carmelo di Gesaro



Sono rimasta piacevolmente stupita e colpita dal flusso di coscienza di questo libro. Un piccolo grande romanzo che ha la forma delicata del diario tenuto per sé ma destinato ad una donna da parte dell'uomo che la ama profondamente. 
Non si sanno i nomi. Non si sa quasi nulla eppure si sa tutto. 
Com'è possibile riuscire ad essere perspicaci in questa maniera senza rischiare di annoiare? Con uno stile semplice,intelligente, con una sfilza di climax emotivi discendenti e ascendenti. 

L'esposizione dell'anima, quell'io cocente trafitto dai raggi del dolore e dal piacere della conta che riassume la pazienza del cuore, che ancora spera fino alla fine. 

6, 4, 5. E si ritorna all'origine,ogni volta, ad ogni passo. Come se con pazzia si riuscisse a riemergere dal profondo, o al contrario a sprofondare.  Con fretta, con  con amore. I numeri che stavolta hanno corpo e anima, che hanno un cervello proprio,hanno una perfetta coesione tra loro ma al contempo si liberano delle disillusioni e delle regole. 

Un libro a mio parere intimo e perfetto. La lucidità va via, lasciando spazio alla luna, alla sua magia, alla sua natura. 
E c'è un piccolo spazio per la musica, alleata degli amanti che soffrono o che semplicemente non dormono quasi mai. 

Un artista che smuove il mondo per una donna che lo sta tormentando. 

Facilmente leggibile, scorrevole e leggiadro come il volo di una farfalla che respira a tempo di conta numerica, il libro assomiglia a tanti grandi romanzi che hanno fatto la storia della letteratura,con l'originalità suadente e concreta, vera. 

Sono realmente stupita, perché raramente leggo libri così ben scritti e ben strutturati. 
La poetica, la dolce sofferenza, l'inferno di questo amore che non c'è ma è sempre presente. 

Una colossale tortura. 

6, 4, 5.

E l'amore batte i suoi colpi. E si rotola, si rigira tra le lenzuola fredde d'assenza. 



Voto del romanzo: 5 stelline ♥︎


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