Intervista fatta dalla blogger Roberta Canu all'autrice Anna ''Annina'' Lorenzi

INTERVISTA ALL'AUTRICE ANNA ‘’ANNINA’’ LORENZI

FATTA DALLA BLOGGER ROBERTA CANU


INTANTO BENVENUTA E GRAZIE PER IL TUO TEMPO PREZIOSO!! GRAZIE INFINITE DAVVERO!

Ciao Roberta e un saluto a tutti i tuoi lettori. Grazie a te per l’intervista e per la bella recensione che hai scritto sul mio ultimo romanzo!

Iniziamo con la prima domanda, così per rompere un po’ il ghiaccio. Ti chiedo: per te scrivere che cos'è?

Scrivere è un qualcosa che fa parte di me e di cui non potrei mai far a meno. È il mio modo primo di comunicare; per certi versi, quasi un’esigenza. Riempio fogli di nero inchiostro da tutta la vita, credo di aver iniziato tipo a 6 anni (sì, quando ancora non sapevo farlo!) e, seppur con alti e bassi, non ho mai smesso. Ho sempre amato descrivere ciò che vedevo fuori e dentro di me, armata di carta, penna, empatia e immaginazione.
Poi passerei alla seconda domanda, cercando di entrare in quel tuo universo letterario così particolare, denso di dettagli: secondo te un buon libro innanzi tutto cosa deve e successivamente cosa non deve avere per colpite davvero il lettore?

Penso che, in generale e parlando soprattutto di libri creativi, un buon libro debba lasciarti “un segno”: un pensiero, un’idea, un’emozione… dev'essere in grado di trasmettere e regalare qualcosa di vero.
Credo che un buon libro debba anche essere onesto. Onesto nei confronti di chi lo crea e di chi lo legge. Non deve essere “preconfezionato”, studiato a tavolino pensando a cosa vorrebbe leggere il pubblico al fine di vendere più copie possibili. Non deve per forza seguire schemi e cliché, ma avere una sua identità e unicità che lo caratterizzano, dettate dallo stile dello scrittore e dalla sua arte. Credo che la sincerità, la spontaneità e l’originalità possano fare di un libro un buon libro molto di più di quanto sia in grado di fare la ricerca di una “perfezione delle virgole” che, attenzione, non è quella innata e più che sacrosanta dell’autore, ma piuttosto quella imposta da una sorta di omologazione a cui oggi (purtroppo) in troppi tendono ad assoggettarsi.
Terza domanda: 
A quanto ho capito, ed è una cosa davvero interessante vista l’epoca in cui viviamo in cui le persone sono troppo concentrate sulla noia e poco sull'originalità purtroppo… Hai a che fare con l’America, dove lavori con le auto d’epoca se non sbaglio (correggimi tu se sto dicendo cose sbagliate mi raccomando), beh riguardo a questo, quanto ha inciso sul modo di scrivere il tuo romanzo INCONTRANDO LAURA questo tuo rapporto con l’America?

Sì, il mio rapporto con gli States è molto stretto. Amo l’America e la considero come una seconda casa; lì ho molti amici e, quasi 11 anni fa, in Texas fondai una società che opera internazionalmente nel settore dei veicoli d’epoca. Tutto ciò ha avuto sicuramente una notevole importanza durante la stesura di “Incontrando Laura”, ma più che incidere sul modo vero e proprio di scrivere il romanzo (fatta eccezione per qualche espressione), direi piuttosto che l’ha fatto sul modo di descrivere alcune ambientazioni e personaggi: conoscere ciò di cui si sta narrando può fare una certa differenza.


Quarta domanda: non so se è una domanda facile questa ma ci provo: Se potessi cambiare l’incipit di un libro che ti sta a cuore, quale frase sceglieresti al posto di quella già esistente?

Sinceramente? Anche se potessi, non credo che lo farei. Ogni autore ha la sua indole nel narrare, nell'esprimere i concetti, ha il suo stile com'è giusto che sia. E ogni libro nasce da emozioni e idee di chi lo scrive. Rispetto profondamente tutto ciò, quindi… no, non lo farei, a meno che non sia l’autore stesso a chiedermelo.

Passiamo alla quinta domanda, dove stiamo iniziando a conoscerci già meglio, a carburare, proprio come una macchina vera e propria: Se tu potessi viaggiare con la macchina del tempo e incontrare un solo scrittore o poeta (scegli tu) chi ti piacerebbe vedere?

Bella domanda. Chi scegliere? Visto che potrei incontrarne solo uno, scegliamo un grandissimo: Dante Alighieri.

Sesta domanda: Hai mai scritto poesie? Se sì, che ne pensi dell’ermetismo?

Sì, ho scritto qualche poesia moderna.
Mah, onestamente trovo difficile parlare dell’ermetismo, così, in poche righe... Penso sia stato un importante movimento letterario del Novecento, per certi aspetti indubbiamente affascinante, per altri forse un po’ ostico da approfondire nella lettura dei suoi testi.

Settima domanda:
Ora vorrei soffermarmi sul romanzo che mi hai gentilmente permesso di leggere: INCONTRANDO LAURA.   Il personaggio principale AJ, il giovane scrittore, è un tipo bizzarro e originale, così come la vecchietta che gli sta accanto, e mi hanno fatto sul serio sorridere, mi hanno tenuto compagnia durante la lettura…  a tal proposito ti vorrei chiedere: Come è nata l’idea di AJ in un volo così particolare? Cioè mettere un ragazzo su quel volo non è cosa da poco, e siccome non vorrei togliere la curiosità a coloro che non hanno letto ancora il libro e spero lo facciano al più presto, dico poche cose ma aggiungo soltanto questo: L’aereo sembra un oggetto costruito dallo stesso sogno di incontrare Laura, sembra ci sia un nesso, sembra tutto un sogno dentro un sogno come direbbe Edgar Allan Poe, è possibile questo?

L’idea del protagonista su quel volo è nata dalle mie esperienze personali, frutto di tante trasferte dall'Italia agli USA.
Senza voler spoilerare alcunché, posso dire che sicuramente nulla è lasciato al caso nel corso dell’intera narrazione e il voler giocare con il fattore “sogno” è di certo cosa voluta. Così come mi piace molto lasciare al lettore la libertà di interpretare certi aspetti del testo secondo le sue percezioni, esattamente come hai fatto tu!


Ottava e ultima domanda:
Mi parleresti gentilmente un po’ di te come autrice e come persona? Ci sono dettagli del tuo libro che sono affini al tuo essere oppure no?

Per rispondere subito all'ultima domanda: assolutamente sì. E, per quel che mi riguarda, non potrebbe essere altrimenti. C’è sempre molto di me in quello che scrivo, è inevitabile. Di solito è il protagonista quello a ritrarre maggiormente alcune caratteristiche che mi appartengono.
Riguardo a me… mi chiamo Anna “Annina” Lorenzi, mi definisco una “Writer, Author & more” e “Annina” è un affettuoso diminutivo che mi porto dietro sin dall'infanzia perché tendenzialmente ero sempre la più giovane. Sono nata a Milano, in un piovoso lunedì mattino del 26 ottobre 1981. Il mio numero fortunato è il 19 (da qui la mia firma A19) e, come mi raccontava la mamma quando da bimba le chiedevo “ma io dov'ero, mentre tu e papà…?”, prima di nascere ero sull'astronave che aspettavo di scendere!
Nella mia vita ho fatto un po’ di tutto, sia dal punto lavorativo che non, cercando di coltivare con entusiasmo tutte le mie passioni. Passioni come i motori a due e quattro ruote, la musica, la fotografia, i viaggi (gli States!), i miei adorati cani, la natura, i miei bonsai… e, ovviamente, la scrittura.
Benché, dopo un lungo periodo di attività quasi esclusivamente privata, mi sia decisa da poco a lanciami per la prima volta su KDP con l’auto-pubblicazione indipendente, ma curata in modo professionale, di “Incontrando Laura” (accompagnato dalla sua edizione inglese Meeting Laura), non sono poi una “fresca penna” esordiente. In passato, partecipando a concorsi letterari e lavorando per alcune riviste e blog italiani, ho pubblicato racconti, fiabe, testi, articoli, interviste… e, da circa un anno e mezzo, gestisco un blog personale dedicato alla mia scrittura creativa (annina19.com) in cui raccolgo nuove e vecchie “pagine”, accompagnate da immagini e fotografie.
Attualmente, oltre che prendermi cura della società in Texas, sono concentrata sulla promozione del mio ultimo romanzo in Italia, Stati Uniti, Canada e Inghilterra, e - anteprima! - ho iniziato a lavorare al sequel di “Incontrando Laura” e… non solo... Stay tuned per scoprire cosa bolle in pentola!

RINGRAZIO NUOVAMENTE L’AUTRICE PER ESSERE STATA CON NOI, E RINGRAZIO CHIUNQUE LEGGERA’ QUEST’INTERVISTA!!!
Grazie a te, Roberta, e grazie ai tuoi follower per aver passato un po’ di tempo con noi.



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