Segnalazione e recensione del romanzo di Vittoriano Borrelli - Il futuro Imperfetto
Scheda
del libro
Il futuro
imperfetto
Titolo:
Il
futuro imperfetto
Autore:
Vittoriano
Borrelli
Editore: WritersEditor
Genere: Narrativa / Biografia
Pagine: 81
Prezzo: 15,00
€
Edizione
cartacea
Libro
disponibile nello store WritersEditor: https://bit.ly/33cY8fu
Trama:
Romanzo fedele
all'esistenzialismo, tema caro all'autore, “Il futuro imperfetto” si colloca
fra le opere che mirano ad analizzare l’agire umano in certi contesti, con
l’obiettivo di dimostrare che l’imperfezione sta proprio nelle azioni dell’Uomo
più che nella Natura, di per sé perfetta e incontaminata.
Un viaggio introspettivo al quale tutti possono partecipare, lettori e personaggi della storia, come quando ci si ritrova in un treno immaginario aspettando che alla fine di un certo percorso la prossima fermata sia la migliore.
Un viaggio introspettivo al quale tutti possono partecipare, lettori e personaggi della storia, come quando ci si ritrova in un treno immaginario aspettando che alla fine di un certo percorso la prossima fermata sia la migliore.
Biografia Autore:
Nato a Portici, in provincia di Napoli, Vittoriano
Borrelli è un appassionato della musica e della letteratura e in particolare di
Alberto Moravia del quale ha letto tutte le opere.
Nel 2012 pubblica “La prossima vita”, romanzo sull'esistenzialismo post moderno, e “Le parole del mio tempo”, una raccolta di
testi delle canzoni da lui scritte.
Nel 2013 ha collaborato insieme ad altri 15 poeti
provenienti da varie regioni italiane, alla stesura del libro “Poeti in
costruzione” a cura dell’Associazione culturale “I Leoni di Ferro”.
Nel 2014 pubblica “L’aquila non ritorna” e l’anno
dopo “Spunti dal mio lavoro”, un saggio sulla sua attività di segretario
comunale.
Ha collaborato con il quotidiano on line “Il
Quorum”. Ha un blog culturale che porta lo stesso titolo del suo libro di
canzoni “Le parole del mio tempo”.
“Il futuro imperfetto” è la prima pubblicazione con
la casa editrice WritersEditor.
RECENSIONE ROMANZO:
Edoardo Marini, detto Edo per gli amici, è un illustre radiologo Milanese, vanitoso fino allo sfinimento e capace di mietere 'vittime' solo con il suo sguardo ammaliatore, da seduttore incallito.
Ma andiamo per gradi, perché il romanzo nonostante sia breve è pregno di situazioni, di rocambolesche azioni, di effettivi 'giochi della mente' che poi si ripercuoteranno nelle vite dei personaggi, in primis dello stesso Edoardo.
Il romanzo è curiosissimo e scritto molto bene, con una proprietà di linguaggio elevata e con uno stile sciolto che si allaccia bene alla letteratura 'antica' per quanto riguarda la prima parte e a quella più 'scientifica' per quanto concerne la seconda. Abbiamo una sorta di dualismo dell'animo e del corpo, e questo accostamento evidente al romanzo di Oscar Wilde 'IL RITRATTO DI DORIAN GRAY' rende il libro unico nel suo genere, poiché l'esistenzialismo è caro all'autore e diventa caro anche al lettore, che nota subito la bravura dello scrittore e i suoi studi fatti su ciò che potrebbe essere anche empirico e socio-temporale.
Sì, perché a mio avviso è il rodere del tempo che annienta quella bellezza che si vede, che tanto si cerca di elargire a mo' di velluto sul viso, come se fosse necessaria alla sopravvivenza, come se fosse una lastra, una cura ad un dolore, una chemioterapia contro un cancro.
Il dottor Edoardo Marini, prima di specializzarsi, studia da giovane a Rosental, un collegio posto vicino al Reno, in un quartiere di Basilea.
E qui potrebbe esserci già l'inghippo letterario ( Basil, di Dorian Gray) poiché l'autore gioca abilmente con lo sguardo dei termini, accattivanti e luciferini, oppure dolci e sensibili quando questo è necessario. E' proprio come Dorian. Ha una personalità che sembra fittizia, doppia, quasi come se quell'infinito tanto caro a Leopardi ( E il naufragar m'è dolce in questo mare) non fosse più quello che ci aspettavamo dall'autore ma fosse più intenso di quanto il poeta stesso non sospettasse.
Sì perché quando il professore di letteratura, Schoengen, gli farà leggere ( solo a lui!) il libro di Oscar Wilde ma gli dirà perentorio di non andare oltre i sei capitoli, lui cosa farà?
Andrà oltre vinto dalla curiosità che come si dice uccide il gatto oppure si fermerà? E se andasse oltre, ci sarebbero conseguenze?
Sta a voi scoprirlo, leggendo questo libro che consiglio ad adulti e più giovani.
Troppo spesso si parla di mancanza d'anima, e Edoardo è troppo improntato sulla bellezza esteriore, come un Adone, un Sansone che però non è umile, bensì si erge contro tutti con i suoi capelli lunghi e lo sguardo di chi vuole conquistare tutte le donne.
Ho trovato che la prima parte fosse più magistrale, più scorrevole anche, mentre (nonostante il libro sia sempre bello in tutto il suo splendore) la seconda sia un po' più lenta. Entrambe ( il libro sembra avere due romanzi in sé) ci fanno comprendere che la vita è preziosa, che non è sempre purtroppo tutto oro ciò che luccica e che l'esistenzialismo è come quella scienza che promuove l'umanismo parigino, dove Sartre e altri precursori hanno promosso la filosofia contraria al positivismo.
Un libro dove c'è davvero tanto da imparare. Un semi-trattato di filosofia moderna, di medicina, di opaca vastità della scienza che si nutre delle masse per arrivare all'io che spesso esiste grazie ai preconcetti, all'isteria.
Si potrebbe pensare anche che si affronti leggermente Freud anche se non viene nominato, ma leggendo tra le righe anche Jung ne sarebbe ben coinvolto.
Sì, perché a mio avviso è il rodere del tempo che annienta quella bellezza che si vede, che tanto si cerca di elargire a mo' di velluto sul viso, come se fosse necessaria alla sopravvivenza, come se fosse una lastra, una cura ad un dolore, una chemioterapia contro un cancro.
Il dottor Edoardo Marini, prima di specializzarsi, studia da giovane a Rosental, un collegio posto vicino al Reno, in un quartiere di Basilea.
E qui potrebbe esserci già l'inghippo letterario ( Basil, di Dorian Gray) poiché l'autore gioca abilmente con lo sguardo dei termini, accattivanti e luciferini, oppure dolci e sensibili quando questo è necessario. E' proprio come Dorian. Ha una personalità che sembra fittizia, doppia, quasi come se quell'infinito tanto caro a Leopardi ( E il naufragar m'è dolce in questo mare) non fosse più quello che ci aspettavamo dall'autore ma fosse più intenso di quanto il poeta stesso non sospettasse.
Sì perché quando il professore di letteratura, Schoengen, gli farà leggere ( solo a lui!) il libro di Oscar Wilde ma gli dirà perentorio di non andare oltre i sei capitoli, lui cosa farà?
Andrà oltre vinto dalla curiosità che come si dice uccide il gatto oppure si fermerà? E se andasse oltre, ci sarebbero conseguenze?
Sta a voi scoprirlo, leggendo questo libro che consiglio ad adulti e più giovani.
Troppo spesso si parla di mancanza d'anima, e Edoardo è troppo improntato sulla bellezza esteriore, come un Adone, un Sansone che però non è umile, bensì si erge contro tutti con i suoi capelli lunghi e lo sguardo di chi vuole conquistare tutte le donne.
Ho trovato che la prima parte fosse più magistrale, più scorrevole anche, mentre (nonostante il libro sia sempre bello in tutto il suo splendore) la seconda sia un po' più lenta. Entrambe ( il libro sembra avere due romanzi in sé) ci fanno comprendere che la vita è preziosa, che non è sempre purtroppo tutto oro ciò che luccica e che l'esistenzialismo è come quella scienza che promuove l'umanismo parigino, dove Sartre e altri precursori hanno promosso la filosofia contraria al positivismo.
Un libro dove c'è davvero tanto da imparare. Un semi-trattato di filosofia moderna, di medicina, di opaca vastità della scienza che si nutre delle masse per arrivare all'io che spesso esiste grazie ai preconcetti, all'isteria.
Si potrebbe pensare anche che si affronti leggermente Freud anche se non viene nominato, ma leggendo tra le righe anche Jung ne sarebbe ben coinvolto.
Non solo scienza e bellezza, ma anche religione, psicologia per le menti elette e intelligenti, acute...
E infine, l'ingorgo della mente che deve cercare una soluzione ai problemi familiari, in quanto una figlia 'strana' di nome Dorina ( e anche qua ci si riallaccia a Dorian Gray) si presenta alla porta di Edoardo, reclamando ciò che potrebbe essere suo. O no?
Nell'imperfezione comunque troviamo sempre qualcosa di perfetto. Mentre è nella perfezione che non troviamo niente da non ridire.
VOTO DEL ROMANZO: 5 STELLINE
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