Recensione 'TUTTO IL BUIO DEI MIEI GIORNI' di Silvia Ciompi
Tre milioni di visualizzazioni su Wattpad. Questo è l'esordio letterario avvenuto nel 2018 di un'autrice fantastica, Silvia Ciompi. Mi ero sempre ripromessa di leggerlo ma non era mai arrivato il momento giusto. Io credo al fato. E questo libro mi è caduto tra le mani per caso, di nuovo, dopo due anni dalla sua pubblicazione. Da sempre affascinata e emozionata e felice per il successo della giovane autrice ora ho deciso di recensirlo dopo averlo letto tutto.
Romanzo edito dalla Sperling & Kupfer, inondato di recensioni positive meritatissime e coinvolgenti quanto il romanzo.
Ma... il libro ha davvero qualcosa in più rispetto alle parole dei lettori. Non è semplice recensire un libro di tale importanza e bellezza, bisogna scavare a fondo. Bisogna andare oltre, si deve guardare in quegli occhi azzurro ghiaccio di Luca, detto Teschio, e in quelli verdi di Camille, dal nome francese (sua madre è alsaziana e suo padre di Firenze)
Teschio ama andare ogni domenica in curva, proprio come Camille, che non si perde mai una partita. È una loro caratteristica. Solo che ancora non lo sanno.
Non sanno che saranno molto più simili di quanto credano. Saranno dei libri aperti, leggii su cui posare i tomi della vita, che aspetta a braccia aperte di stringerli e unirli in un bacio che fa bene ma fa anche male.
Proprio sotto quello stadio che li ha platonicamente uniti per anni, come degli dei universali e pieni di cicatrici che nessun altro vede a parte loro, qualcuno, sfortunatamente, in macchina, guiderà ad una velocità esagerata e finirà per travolgere Camille, spezzandole il corpo e sopratutto l'anima.
Ma questo è solo l'inizio; i genitori di Camille e le sue amiche si preoccupano incessantemente per lei e fanno qualsiasi cosa pur di renderle le giornate meno pesanti. Si perché nella disgrazia Camille avrà la fortuna di risollevarsi e continuare a vivere, come una vera e propria miracolata.
Ma non conosce la verità... non sa che Teschio la ama da tanto tempo... non sa che proprio lei, quella ragazzina ( lei è più piccola di lui di ben 9 anni ) che portava la coda tenuta ferma solo da una matita, che ha il seno piccolo e il corpo minuto lo ha fatto impazzire da sempre, da quando lei invece aveva occhi solo per Mirko, detto Bolo. Lei che rideva per ogni battuta del migliore amico di Teschio e Teschio che ci moriva dietro quel sorriso dolciastro di fata.
SPEZZATA DENTRO E FUORI.
Pian piano Teschio si ritrova ad andare a fare visita a Camille di nascosto, proprio lui che perse sua madre per una malattia e che non ha mai sopportato il carattere bastardo del padre, assassino e pezzente, ora in punto di morte.
Lei non sospetta nulla, ma lentamente, grazie ad una giornata in cui si ritrovano fianco a fianco in ascensore ( luogo che lei odia terribilmente) capisce che quel ragazzo le è familiare, capisce che fa parte degli ultras, e non è spaventata, è cazzuta, è forte, stringe i denti anche quando lui cerca inevitabilmente di sfidarla e toglie il meglio di lei, spronandola a muoversi, nonostante non possa farlo visto che è seduta su una sedia a rotelle e ha un tutore ad un braccio.
Scivolano così in un amore atipico, colossale, grottesco a tratti, morboso, ossessivo, paranoico ma speciale e terribilmente giusto nella sua imperfezione.
Un romanzo che brucia dall'interno, che si divora e che divora come un mostro poetico.
Un libro talmente intenso da averlo letto in soli tre giorni, nonostante abbia più di 300 pagine.
Un amore che coinvolge e poi ti lascia sola, ti annienta e ti riempie, ti delude e poi ti rincuora, e quei due hanno pure poco tempo per sé, ma quel poco sembrerà comunque ugualmente un per sempre durato in eterno.
Gelosie, baci e graffi, morsi fino a sanguinare, perché è un amore che libera ma che avvelena, ci si strappa la pelle, ci si crogiola, ci si scioglie al sole come cera, e non si scappa da un amore di questo tipo.
Te lo porti dentro, ti entra ovunque, nelle scapole, nel fianco destro, nel cuore, sotto pelle. Nell'anima.
Lui tatuatore, una mano con delle lettere simboliche, lei studentessa d'arte.
Niente di più semplice, niente di più complicato...
Un corpo ricoperto di disegni, un altro pieno di cicatrici da baciare, da curare, da lenire. E tagli su tagli. E fare l'amore in posti meno giusti affinché tutto sia sbagliato.
Come quei ricci giusti e belli di Bolo e quella testa calva di Teschio... quella sua felpa nera con il cappuccio calato fino a coprire quasi gli occhi. E quel suo modo di agire, sconsiderato... un tatuaggio fatto a casa sua, da ragazzino, perché suo padre non voleva, e allora ago da cucito di mamma e china ed ecco la cicatrice sulla schiena.
//TESCHIO//
E Camille...
Amore che è nato da una rosa piena di demoni, ma che ha guardato gli occhi di un angelo, sprofondandoci dentro. Bagnandosi di celata nostalgia.
E tornare sugli spalti, ancora.
E non dover dar retta a nessuno infine, se non alla propria felicità.
Con tutto il futuro davanti e uno sguardo dritto verso qualcosa che deve ancora arrivare, decisamente migliore di prima, parafrasando quel Ligabue tatuato sul braccio.
Uno stile impeccabile, focoso, che non impallidisce mai e non perde spessore, climax ascendenti e discendenti in lacrime amare di pioggia cocente e salata mista alle lacrime e alla voglia di partire, di fare, di scappare, di alzarsi dalla sedia prigioniera e mordere la vita.
Un romanzo speciale che scuote e ravviva i cuori.
Complimenti Silvia ♡
Voto: 5 stelline
Con questo libro ci hai insegnato che si può amare oltre le difficoltà e la disabilità, che si sogna anche qualcosa che esiste veramente, che non tutto è perduto,che ciò che è destinato ad essere nostro trova il modo per rimanere a noi. Ci insegni che non tutti gli amori sono sempre perfetti e principeschi ma non per questo meno importanti o meno realizzabili.
Siamo cicatrici. Siamo bruciature e cenere.
Tutto il buio dei miei giorni ♡
Si può sempre uscire dal tunnel, e guardare in faccia la luce.
Si può odiare e amare al contempo ma anche amare forte da farsi male.
Teschio e Camille mi mancheranno davvero, ♡
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