Recensione ' Le dee del miele' di Emma Fenu
Ringrazio la casa editrice Milena edizioni per la copia cartacea.
Donne che conoscono le tradizioni della loro terra, la Sardegna. Vestali, vergini che attendono impavide il matrimonio per poter giacere sul letto nuziale e godere delle gioie, prima no! Guai!
Dee del miele, di una nascita preannunciata dai sogni rivelatori e premonitori, madri consapevoli delle proprie capacità, religiose, credenti e tradizionali, anziane che con il loro sapere influiscono su quel flusso rosso di robbia che ogni mese contraddistingue tutte le ragazze facendole diventare donne, possibilmente madri e fertili.
Il libro è un intricato e complesso filo dorato come il miele che collega le vite di quattro donne: Caterina, Marianna, Eva e Lisetta, così distanti tra loro ma unite da un sapore di sangue e miele che unito può rendere pazzi gli uomini.
Un libro femminile, femminista, diverso dai soliti romanzi di narrativa.
Emma Fenu ci racconta una Sardegna non troppo antica ma che raccoglie in sé le superstizioni e le leggende che si raccontavano e si tramandavano dai nonni ai nipoti in tempi addietro.
Janas, ovvero fate benevole, e poi la controparte: le streghe che succhiano il sangue ai neonati.
La mamma sel sole, bellissima che marchia a fuoco i bimbi. E dall'altro lato il demone del pozzo, che non restituisce più i bimbi alle loro madri.
Visioni di morti, preghiere dette a voce alta per contrastare il demonio che appare davanti allo specchio poiché suo alleato e il timore delle 3 del mattino, il suo orario preferito poiché il contrario delle tre pomeridiane in cui Gesù Cristo esaló l'ultimo respiro.
Matrimoni desiderati, matrimoni non voluti, donne che tra le doglie e le mestruazioni abbondanti cercano di togliere tutta la loro forza di volontà e come sanno fare da sempre rincorrere metaforicamente la luna che nel suo ciclo di 28 giorni influisce sul rosso mensile.
Emma Fenu ci delizia con il profumo delle rose, incastonando gemme di miele su ogni pagina, parlando a tu per tu con i lettori che non possono che essere illuminati da tutta questa bellezza.
Assurgere al nettare finale, al miele e al latte materno, in una femminilità che si scopre pian piano...
E poi la medicina dell'occhio, un bimbo dato per spacciato che grazie a sua madre tornerà rinvigorito e bello grassoccio, sotto gli occhi esterrefatti del medico.
Fenu ci regala delle preghiere in sardo, una poesia- canzone sempre in sardo molto famosa che fu cantata anche da Andrea Parodi. Essendo anche io sarda ho ammirato la bellezza di questo libro che per certi aspetti mi ha ricordato Ave Mary di Michela Murgia e per altri La custode del miele e delle api di Cristina Caboni ( che ho visto nei ringraziamenti.)
Un piccolo ma grande romanzo che dice la verità senza scomporsi, senza volgarità, mettendo in luce ciò che spesso è tabù. Lo dovrebbero leggere tutti, compresi gli uomini.
La cultura si unisce al mistero, alle anime erranti e cattive o a quelle buone come angeli che proteggono sempre anche i bambini durante il sonno.
La culla del neonato posta di lato per non attirare gli spiriti maligni, il non tagliare le unghie di venerdì santo, non specchiarsi troppo, non tenere il rosario con la mano sinistra ( mano del diavolo) e altre minuziose accortezze per stare dalla parte del bene e allontanare il male.
È un libro che mette i brividi, come le leggende e i racconti di Grazia Deledda, o come Bianca Pitzorno che nel libro Ascolta il mio cuore divide i capitoli in mesi dell'anno e a novembre i racconti sui morti e le anime dei defunti riecheggiano risalendo sulla spina dorsale come ragni pericolosi.
Il sacro è un dono del cielo, e in questo libro è ben inserito il contesto religioso che fa da sfondo a tutta la vicenda.
Sembra quasi un trattato, una benedizione continua... acqua santa che si mischia al miele e al sangue impuro.
Antitesi di un Amore e di un sacrificio chiamato Dea, ma anche santa, suora, Vergine Maria pura che consola e che illumina, giglio e stella del mattino.
Un libro delicato, scorrevole e apprezzabile sotto ogni punto di vista.
Ottima la grammatica e il fatto che non ci siano refusi che spesso sono fastidiosi e distruggono la trama e il senso del romanzo. Dee, ma anche femmine, donne che devono andare oltre il loro essere femmine. Profumate d'amore, di maternità e sudore che cola sulla fronte madida.
Ogni frase è un dolce intingere il dito in un vasetto di miele, assaporando poi il contenuto laddove c'è il tempo, laddove si può. Perché noi donne dobbiamo correre, essere sempre puntuali e non sgarrare mai...
Libro consigliatissimo, il mio voto è 5 stelle.
Complimenti all'autrice, le auguro il meglio! Questo romanzo lo custodiró nel mio cuore e in un angolo della libreria come un vasetto di dolce miele.
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