Recensione romanzo ' L'onironauta presente' di Nicole Olindo
Innanzitutto ringrazio vivamente l'autrice per la copia digitale del libro.
Il romanzo è piuttosto lungo ( più di 300 pagine) e succulento. Il tema ricorrente è quello del sogno e della paura di morire nel sonno.
La protagonista indiscussa è la giovane Maria che perde sua madre Sharon troppo presto e questa sarà la classica goccia che farà traboccare il vaso. Infatti la paura di morire sarà un ossessione per Maria che deve anche affrontare la mentalità ottusa della cittadina in cui vive ( lei inizialmente è fidanzata con Clara, quindi con una ragazza) e perciò il romanzo affronta anche il tema dell'omofobia e dell'omosessualità.
Un lungo viaggio onirico quello della ragazza ( William e Lucas sono i suoi amici che però vivono vite tranquille) che assume farmaci per indurre il sonno.
Sembra un paradosso ma è proprio così.
Il romanzo di Nicole Olindo è davvero intenso e ricco di contenuti, dettagli e sensazioni. Brividi e paura.
Non è un romanzo horror ma comunque è difficilmente catagolabile in un genere specifico poiché incarna alla perfezione il fantasy non esagerato ma comunque oserei direi un quasi 'saggio freudiano' e junghiano. I padri della filosofia che hanno da sempre studiato l'interpretazione dei sogni sarebbero felici di leggere un libro così dettagliato e che sfocia nell'inverosimile ma che verosimilmente appare come un enorme nodo che si snoda sul più bello lasciandoci comunque sempre un pezzo di fune tra le mani, per ricordarci che dobbiamo ancorarci alla realtà ma non temere il sogno.
Mi ricorda Edgar Allan Poe che ricorreva al tema del sogno in vari scritti, mi sovviene anche Lovecraft, il quale prendeva spunto dagli orrori della morte per creare qualcosa di inconsueto e a volte indescrivibile tanta era la sua bravura.
Lo stile qui è semplice ma ricco. Non si fa fatica a finire la lettura perché il libro è scorrevole e mai noioso e lo spazio e il tempo assieme ai luoghi sono dettagliati e considerati come qualcosa di interno. La storia infatti sembra tutta un sogno, tanto da ricordare leggermente Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol. Perché si deve sognare senza paura... si deve andare oltre l'apparenza dove la pazzia forse può a volte anche aiutare.
Come diceva lo Stregatto: I migliori sono tutti matti Alice.
In questo caso direi MARIA.
Ho trovato pochissimi refusi e tra l'altro di poca importanza quindi non gravi e questo fa onore all'autrice che ha scritto un romanzo davvero unico.
Mischiando i generi mi ha ricondotta anche nell'infanzia e successivamente nell'età adulta e nel tema dell'amicizia e del lavoro.
Maria infatti lavorerà in una biblioteca e successivamente in una casa editrice.
Precedentemente scriveva recensioni per un giornale cavandosela benissimo. È molto talentuosa infatti.
Ho trovato l'essenza della protagonista efficace, è fragile ma forte. Sensibile ma tosta.
Un'eroina di un romanzo di Jane Austen potrei dire...
Un romanzo dentro un altro romanzo questo, che ci accompagna nell'età dell'amore sofferto e in quello di un segreto particolare... Dolore e amore...
Si incrociano le vie, si incontrano i generi letterari e stento a credere che si trovino in giro romanzi di alto livello come questo.
Ne ho letti tanti ma pochi coinvolgono come questo libro.
Complimenti Nicole... assegno 5 stelle ♡
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