Recensione romanzo 'Vertigine' di Mara di Noia
Ringrazio la casa editrice Milena edizioni per la copia cartacea ricevuta.
Miriam ha un secondo nome, Francesca, e per ironia della sorte, che forse è più stanca di quanto non lo sia lei della sua vita scandita dal ritmo frenetico della solita routine, incontra un uomo sposato che di nome fa Francesco, uno che sa bene cos'è l'arte e la cultura.
I due si potrebbe dire che si amano platonicamente ma indugiano, non vanno mai troppo oltre. Forse perché non è giusto, forse perché non deve essere così.
Forse il destino scherza fin troppo con loro, vittime di loro stessi e del mondo circostante.
Una passione che in capitoli brevissimi scalpita e scalcia facendo male e al tempo stesso bene.
Un dolore che è obbligatorio, un must nelle relazioni di coppia che reggono quasi il gioco della sensualità estremizzata e colorata di mille sfumature.
Ogni cosa è al suo posto, ma è davvero così? O forse la vita di Miriam è in subbuglio per la prima volta?
Se si guardasse allo specchio vedrebbe se stessa oppure un'altra donna? Sicuramente un'altra. Una ragazza che timidamente si sporge dal finestrino della vita, con il vento in faccia.
Una ragazza pronta ad affrontare i problemi, a salire su quel fantomatico treno della mente che la porterà inevitabilmente in posti diversi dal solito, forse migliori.
Migliori come i disegni che fa Francesco...
Migliori come i tempi trascorsi con le amiche. Con Camilla che cucina vegano, con Sveva che cerca il suo poeta di strada incessantemente, Veronica che aiuta le persone a star meglio. Tutte belle, tutte giovani. Come a voler fermare quel tempo che altrimenti repentino volerebbe via cone un un gabbiano in cielo aperto. E il Tiaso non può mancare nelle loro vite...
È l'appuntamento che a volte rimandano ma che poi devono recuperare per forza. È l'ora del té, delle confessioni, della sincronia.
Questo breve ma intenso romanzo è scritto da un'anima pura, perché solamente un cuore propenso alle cose belle può concepire un libro tanto dolce e poetico.
Catartico, mai banale, istruttivo, mai ripetitivo e assolutamente scorrevole e da consigliare a chiunque specialmente ai giovani che spesso credono di aver paura dell'altezza e dell'ebbrezza del volo ma in realtà è brivido di vertigine, come di un amore smarrito che si rincorre e si ritrova a qualche chilometro di 'anno'.
Ho amato questo libro dall'inizio alla fine e come spesso accade quando ci si innamora perdutamente di un romanzo l'ho letto anche a voce alta per apprezzarne al meglio i contenuti.
Mi sono immedesimata in questa ragazza forte che è viva grazie ai sogni di libertà e che si addormenta vicino al suo Francesco anche se proprio suo non lo è mai stato per davvero.
Ho pianto leggendolo, mi sono straziata l'anima e finendolo mi sono resa conto di aver perso non dei personaggi ma dei veri AMICI con la A maiuscola.
Questo deve lasciare un buon libro. Questo deve fare una scrittrice. Vivere di passione e tramandarla al lettore.
Si sente tutta la brama della voglia di vivere, le promesse da mantenere, il gioco dell'amore che sincero si intromette in ogni luogo, tra le dita, nei capelli, nel seno scoperto timidamente una sera all'improvviso.
Si avvertono i pensieri, i problemi, gli amori e le delusioni e in un climax ascendente di emozioni da batticuore troviamo il sentimento più forte di prima, che come una marea travolge tutto.
Per quanto riguarda lo stile, ho trovato un lessico e una sintassi perfetti, così come i capitoli che raccontano in breve tante vicissitudini. Mi è piaciuto il fatto originale di inserire i titoli dei capitoli e poi ritrovare ogni frase iniziale identica al titolo dato, in modo da rendere continuo il racconto.
Tutto è collegato da un filo invisibile che l'autrice riesce a gestire e maneggiare con armonia e delicatezza. Nonostante il filo sia invisibile tutto è palpabile e si può quasi toccare con mano la storia, come fosse un fiore raro di estrema bellezza.
Vertigine è un romanzo che emoziona, che scatena nel lettore la voglia di leggerlo e rileggerlo più volte.
Non tutti i libri di narrativa contemporanea oggi giorno lasciano un senso di pienezza e di vuoto nello stomaco, come quando ci si invaghisce di qualcuno o qualcosa, perciò reputo Vertigine una perla rara.
Vertigine è ciò che ci preme nell'io inconsapevole e a volte irascibile, è la paura di scivolare dall'alto e anche la consapevolezza di voler continuare a sorvolare le nuvole ma con i piedi per terra per non ruzzolare.
Miriam Francesca possiamo essere tutti.
Perché la Vera Vertigine è dentro ognuno di noi e il poeta sensibile lo sa e lo avverte e la fa sua, nei muri delle strade e delle città.
Il mio voto complessivo finale è di 5 stelle, ovvero il massimo punteggio.
Faccio i miei più sinceri auguri all'autrice e tanti complimenti ancora!
Grazie per averci donato questa gioia!
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