Recensione poesie

Recensione silloge poetica di Fabrizio Raccis Carne di Betzabea. Grazie alla collaborazione con la casa editrice Catartica edizioni ho potuto leggere e recensire la silloge poetica di Fabrizio Raccis davvero interessante e profonda, mai banale o scontata. Ho scoperto poesie pregne di vitalità, di forza d'animo, senso dell'erotismo mai volgare e pieno di sentimento nei confronti della donna. Paragoni, similitudini costanti,anafore si susseguono in un ritmo incalzante che fa battere il cuore e a volte incute timore per la possente grandezza d'animo del poeta che sembra essere a volte vittima, altre volte carnefice. Il sesso, il vampirismo, la sensualità della tigre e del gatto, il paragone con il diavolo, l'inferno e i serpenti... temi cari alla letteratura romantica d'Oltralpe. Vi è anche un omaggio al grande Edgar Allan Poe ( scrittore e poeta di Baltimora) che con la sua Annabel Lee ci portò in un universo risonante e quasi fatato. Poesie,queste di Raccis, che racchiudono un mondo sensazionale, libero, dove la nudità e la carne si uniscono in un rapporto di confronto e quasi presunzione, vogliono godere e godersi la vita, le sinuosità della donna che va rispettata e amata come un bocciolo di rosa. Qui siamo di fronte a delle poesie importanti e di alto livello, opere che in versi rievocano il contatto con ciò che forse manca adesso alla società: osare con il cuore e l'anima piuttosto che con l'aspetto esteriore. Si cavalca l'inferno per raggiungere il tanto agognato paradiso. Ci si oppone alla mediocrità e si va a testa alta tra le metafore e gli enjambments, utilizzando titoli in francese e in inglese. Poesie enigmatiche a volte, altre volte semplici e gioiose come quella del marinaio un po' ingenuo...forse l'antitesi del vecchio marinaio di Coleridge? Perché la poesia è anche questo, è un gioco catartico che mischia il bene con il male ricavandone l'Infinito. Tematiche importanti che vengono affrontate con impegno costante, come se tutte fossero legate le une alle altre da un fil rouge quasi invisibile ma indispensabile. Poesie che si tengono strette le une alle altre, a braccetto oserei dire. Poesie che personalmente mi hanno richiamato nella mente immagini evocative di poeti e scrittori quali Baudelaire, Poe, William Shakespeare, Oscar Wilde, William Blake ( Tiger tiger burning bright... etc) Poesie che riescono ad esplodere e ad implodere, sbocciando e sfociando nell'arte più cruda che come carne nuda si lascia amminare e assaporare da canini appuntiti e da occhi sanguinari. Poesie da leggere piano per assaporarne il contorno gotico e quel sentore di tempesta ed impeto chiamato Sturm und drang dai tedeschi romantici. Potrei pensare a queste poesie come opere d'arte di Goya, di Füssli, di Turner e altri pittori drammatici e quasi giustamente incompresi o folli.
D'altronde se è vero che il sonno della ragione genera mostri, la poesia di Raccis ha generato carne di Betzabea, creando un'opera fantastica e surreale bella sua incantevole vellezza. Complimenti per la bravura del poeta, assegno 5 stelle alla silloge e ringrazio sia l'editore che l'autore per questo regalo meraviglioso. Auguri per tutto!

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