Recensione
Recensione: Quando borg posò lo sguardo su Eve. Libro di Anna Stella Petrino Un libro di fantascienza che canta le lodi di Isaac Asimov con originalità e delicatezza... Siamo nella Sedicesima primavera e Liliandra Nassir deve fare i conti con la morte dei suoi genitori e di quella avvenuta per errore di Luka, l'uomo che credeva di amare. Ma cos'è l'amore per una borg come lei, ovvero una non umana? Il fattore determinante è quello numero 347: ovvero la riproduzione, l'attrazione e l'amore vero. Sentimenti che per legge, come nel totalitarismo di Orwell in 1984 non si possono provare perché proibiti. È da evitare sia la felicità che il sentimento vero. Un occhio malevolo scruta Liliandra, che scoprirà di avere un'altra madre vera e in più scoprirà tramite alcune lettere il motivo per cui Borg 347 posò lo sguardo su Eve innamorandosene perdutamente. Un romanzo non troppo lungo e molto scorrevole che all'attenta analisi di chi legge e recensisce appare come una vera e propria perla di fantascienza. Ma se è vero che l'autrice scrive di fantascienza è anche vero che lo fa con tenerezza e semplicità, utilizzando uno stile e un linguaggio semplicissimi, raro in questo genere letterario non sempre apprezzato da tutti. Non ho trovato refusi o cadute di stile e mi ha colpito molto il profilo di Liliandra che con la sua verve e il suo coraggio di donna emancipata ma a cui è stato tolto tutto non si abbatte e continua a perseverare. Ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità di recensire il suo bellissimo libro e le faccio i miei più sinceri complimenti. Un libro dentro un altro libro, un microcosmo pulito che determina il futuro dei protagonisti...
Non è semplice arrivare al cuore del lettore sopratutto con un libro che si distacca dalla realtà ma che concepisce un futuro approssimativamente vicino al nostro senza indugiare troppo sul tema fantascientifico... Credo che oggi giorno le autrici scrivano troppo di cose già sentite e poco originali mentre si ha bisogno di libri come questo! Per antonomasia richiama il genere distopico senza catapultarci in un mondo assurdo o utopico. È strabiliante e affascinante tutto ciò quindi mi sento di assegnare ben 5 stelline ovvero il massimo punteggio.
Non è semplice arrivare al cuore del lettore sopratutto con un libro che si distacca dalla realtà ma che concepisce un futuro approssimativamente vicino al nostro senza indugiare troppo sul tema fantascientifico... Credo che oggi giorno le autrici scrivano troppo di cose già sentite e poco originali mentre si ha bisogno di libri come questo! Per antonomasia richiama il genere distopico senza catapultarci in un mondo assurdo o utopico. È strabiliante e affascinante tutto ciò quindi mi sento di assegnare ben 5 stelline ovvero il massimo punteggio.
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