IL CHERUBINO di LAURA CIALE' Il tracciato di vita di Arnaldo Ianni, un essere dalla bellezza superlativa e dalle forme perfette, quasi “un ponte tra la terra e il cielo” e per questo soprannominato Il Cherubino nell'epoca più buia del secolo scorso, quella del ventennio fascista. Arnaldo nasce nell'ameno borgo abruzzese di Scanno in una famiglia di pastori. È l’unico orgoglio di suo padre per essere nato maschio dopo tre femmine. Sin da piccolo si manifesta differente per aspetto fisico, per temperamento e per motivazioni. Da ragazzino è già un campione di corsa, salti e lanci, specialità acquisite in modo naturale sulle sue montagne ma è alla ricerca della sua vera identità che gli appare nebulosa in ogni circostanza. Dal Parroco e dal padrino benefattore, il duca Taddeo De Sanctis, viene indirizzato alla vita seminariale e parte per Roma. Nella Capitale conosce Mario Rinaldi, un giovane dirigente della GIL, fascista convinto e campione di atletica pesante, che lo fa assurgere agli allori agonistici e alle soglie dell’eternità come modello per le statue dello Stadio Littorio, a esaltazione della gloria patria. Un vero colpo di fulmine che gli cambia la vita in modo drammatico. Arnaldo prende coscienza di essere “un diverso” e anziché fama riporterà tormenti e sopraffazioni che coinvolgeranno anche il duca Taddeo e Clara D’Orazio, l’ingenua ragazza innamorata di lui, ma soprattutto Mario Rinaldi che verrà messo di fronte alle proprie responsabilità. Dall'angolazione personale dello spaccato storico, l’intreccio di vicissitudini e colpi di scena terminerà nel 1940 allo scoppio della seconda guerra mondiale con un epilogo conclusivo negli anni ’60.
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