Recensione del romanzo intitolato "I FILM BELLI LI DANNO SOLO DI NOTTE" dell'autore LORENZO ZUCCHI





Panoramica del libro

4 ragazze, 3 ragazzi. Quest’estate sembra finalmente la volta buona per riunire il vecchio gruppo di giochi d’infanzia, dove tutti si fanno ancora chiamare con i soprannomi di un tempo. Ci sarà una festa di notte nella villetta di Scivolo: il pretesto è il rientro di Panda dal semestre Erasmus, ma forse in fondo possono ancora dare una chance all’amicizia dopo che il suicidio di Acqua, anni prima, ha causato di fatto il totale scioglimento della loro compagnia. Erba, Nuvola, Cemento, Distry e Cybo sono tutti invitati alla festa, ma hanno ormai le loro vite e non si sopportano più di tanto: riusciranno a superare il trauma che alloggia in ognuno di loro o sarà il passato a tornare chiedendo un altro pesante pedaggio di emozioni?


Ringrazio l'autore per la copia digitale dell'opera.


Recensione:

Da buona amante dei romanzi ben scritti e delle opere cinematografiche non scontate e sempre sul pezzo, ho trovato il libro di Lorenzo Zucchi stravagante nell'accezione positiva del termine e molto, molto originale. 

All'inizio ho fatto un pochino di fatica ad ambientarmi nel contesto ideale dei protagonisti, soprattutto perché hanno dei nomi molto strani, i loro nickname comunque poi ho scoperto essere appropriati alle loro attitudini e alle loro capacità, perciò dopo qualche pagina mi sono subito affezionata a tutti loro, specialmente a Cybo e Distry devo ammettere.

Il viaggio illuminante lungo tutto il percorso fiammante ed esaustivo che ci regala l'autore, è a tratti quasi anacronistico e onirico dal mio punto di vista di lettrice, in quanto a volte, anzi spesso, sembra di essere catapultati fuori dal tempo e dallo spazio in un universo popolato solo da questi ragazzi e ragazze che sognano un mondo diverso da quello in cui sono costretti a vivere e perciò fanno anche uso di sostanze stupefacenti, bevono drink alcolici e spesso mettono la musica rock e metal a tutto volume.

Sicuramente nel romanzo si va a centrare l'idiosincrasia che i protagonisti provano nei confronti spesso l'uno dell'altro, seppur la facciata sembri a volte perbenista e moralista e tutto fili lisci come l'olio, ma più avanti, leggendo attentamente la storia e anche tra le righe, ci si renderà conto che vi è di base uno snaturamento della realtà circostante, uno sdoppiamento d'immagine che andrà a contrattaccare gli elementi base della storia, come ad esempio l'amicizia, la tematica dell'omosessualità e della ribellione perenne.

Ed è qui che ci rendiamo conto, essenzialmente, di quanto l'autore sia stato capace di costruire una trama ad hoc, in cui la gioventù rappresenta ed è a sua volta rappresentata da un'umanità dissoluta e in dissolvenza, proprio come alcune scene dei film che ci piacciono tanto anche se spesso ci fanno paura e ci fanno tenere la luce accesa di notte per via degli argomenti macabri di base dei film horror.

Questo romanzo è paragonabile ad un quadro psichedelico e ad una pellicola concepita e autogestita nel caos, ma è pur sempre un baccano che tiene ben salda la soluzione perfetta per un silenzio microscopico che si rifà ad un microcosmo intero, un piccolo grande mondo che insegna ai ragazzi come ci si muove all'interno della vita, perché la vita è sì come un film, ma molto più dura, cruda e impegnativa.

Quel che colpisce di questo romanzo è l'approccio stilistico e linguistico, il rapimento sensoriale che deriva dal coraggio dell'autore di mettersi a nudo e mettere in totale sincronia tra loro e tra gli spettatori, i personaggi che spesso, a mio avviso, assomigliano tanto ad una tragedia greca o paradossalmente ad una commedia dell'Arte.

Immagini alchemiche si sovvertono e si evolvono, si rimpiccioliscono come miniature di diapositive vintage, in bianco e nero o in color seppia. 

Una storia che parte dal profondo, riemerge in superficie e ci riporta tranquillamente, con un leggero brivido di terrore, ansia e panico, negli abissi della mente, scandagliandola totalmente e rilevandone le sfaccettature più nere e macabre.


VOTO DEL ROMANZO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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