Recensione romanzo di SARA MARIA SERAFINI / L'AMORE CHE DEVI




Ringrazio la casa editrice per la copia digitale dell'opera. 


Recensione:


Un romanzo così non lo dimentichi nemmeno tra tanti anni. 

Perché è sangue di vita e inquietudine, è flusso di vita e coscienza. È l'amore che devi... obbligato a esistere ma a nascondersi come un bimbo che è stato scoperto con le dita nella marmellata e sa di aver esagerato. Oppure sparire come un fantasma, ma non trasparente, no. Uno spirito corposo che si appiccica al cuore, alla schiena  e ad ogni tipo di emozione che ha aggiustato o distrutto o forgiato un'  infanzia intera. 

La storia è incentrata su Violante, essere femminile delicato ma forte, sanguinolento. Se Violante fosse un colore sicuramente sarebbe il rosso e tutte le sue tonalità più chiare e più scure. 

Una donna che del dolore ha fatto il suo miglior accessorio, un sorriso deciso ma forzato in una famiglia che le appartiene ma che cerca di costringerla a stare imbottigliata in un percorso di crescita emotiva e forse anche resiliente. 

Suo marito Lorenzo e i suoi unici due figli piccoli, Sofia e Matteo, la trattengono da quella voglia di libertà che come il vento la condurrebbe dritta tra le braccia del suo vero amore d'infanzia conosciuto alle scuole elementari: Riccardo. 

Riccardo che è poesia, crescita, rivoluzione, evoluzione. 

Riccardo che prima di essere uomo è sentimento che si crogiola, si scioglie come un gelato da gustare con le espressioni facciali più disparate,  tra una canzone di Tenco e un libro che Violante non rifiuta mai. 

E poi ci sono Maurizio e Angela, gli amici cari di Violante, che sanno di amarsi ma forse ancora non lo capiscono davvero. Non lo vogliono accettare quel cuore che rosso di emozione li unisce. 

Sangue. 

Sangue che liquido o coagulato o in similitudine ad altro, o comparato ad altro, è sempre lì,  come in contrapposizione a edelweiss la stella alpina bianca. 

In contrapposizione allo Yin e lo Yang, due quasi cuori bianchi e neri con quei puntini al centro,  cerchi certi di un amore contrastato. 

Romanzo che è poesia pura, universale. Linguaggio che d'anima attraversa il mondo di Violante, con le sue insicurezze, nei suoi flashback così infiniti e intimi. 

Riccardo e la consapevolezza di avere una vita lontana da lei. 

Riccardo che però vuole incontrare di nuovo Violante. 

Perché quando ci si ama forte, è un obbligo non dimenticare. 

Un romanzo che attraversa l'amore, ci fa quasi a botte, poi lo riprende e lo consola, 'perché tra uno schiaffo e una carezza vi è solo il limite imposto dalla velocità', parafrasando l'autrice.

E intanto comprendere che forse l'amore, spezzato, dovuto, e a volte rinnegato, tradito, fa male proprio come un dolore femminile intimo, di crescita e di maturità. 

 Un dolore che come l'amore può arrivare in qualsiasi momento e colorare di rosso qualsiasi cosa. 

Ha detto bene Catena Fiorello quando parlando del libro nella sua eccezionale prefazione, dice che è malinconico.  Di una malinconia eccelsa, come un fiore rosso. 

Un romanzo coraggioso, a tratti cupo, giustamente  inquieto e anche calmo. 

Un romanzo che ha il gusto di un ossimoro. 

Un lato di fuoco, di bruciature. Un altro lato fresco, come il letto su cui giacere per provare il piacere tanto atteso. 

Uno stile impeccabile e una narrazione fluida che non ha débâcle e che trova la bellezza in dettagli minimi ma giganti e  nelle pause che sincopate riescono come singhiozzi ad esplodere in lacrime vere. 

Storia che d'amore ha tutto ma che d'amore cerca di graffiarsi, per ancorarsi alla vita, alla verità.  Per attaccarsi ad un abbraccio filosofico nero e bianco, contorto, stucchevole, sproporzionato ma familiare di odori già sentiti. 

Un libro che lentamente parla a tutti, dovendo arrivare al cuore... 

Lacrime di cose che potevano tornare ma forse non saranno mai più. 

Voto del romanzo in stelline: 5 




Complimenti all'autrice, alla quale auguro il meglio e tanto successo ancora. 

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