Recensione della raccolta poetica intitolata "Meravigliosa Grazia" della poetessa GIULIA CAPUTO


Recensione dell'opera:

Sistematicamente mi capita, grazie al cielo, di incappare in raccolte poetiche sensazionali e questo mi rende davvero felice, è come toccare il cielo con un dito ogni qualvolta le parole dei poeti incontrano il mio sguardo indagatore da lettrice attenta e altrettanto creativa e creatrice.

Per quanto riguarda questa silloge, ho riscontrato nelle frasi e nelle poesie di Giulia Caputo, un risorgere di un'epoca antica che è sepolta nel cuore del lettore e anche, diametralmente, in quello della poetessa stessa (o così almeno credo).

Le tre sezioni separate servono a racchiudere invece in toto, un esempio lampante di ossimoro d'ossigeno granitico e quasi morbidamente e in modo composto, "grottesco", in cui la rosa leggiadra e rosea si separa animatamente dal fulcro dell'amore puro, dal sacro fuoco fatuo.

Mi ha commosso l'intera opera in tutta la sua casta vastità d'insieme, cioè... estrapolare dal lutto la bellezza è quasi un voler ricordare e un desiderare d'abbracciare Amore in punta di piedi in lacrime scacciando via a forza l'esegesi del Male, spintonandone via ogni infausto demòne, esorcizzando ogni vana paura.

D'una meravigliosa grazia è per davvero anche la copertina che rende omaggio al re della frutta: una piccola melagrana simboleggia la sacralità di un Cristo che dunque accetta di patteggiare con la resistenza, fa sua la sofferenza ma al contempo, non precipitando, non catapulta giù a ridosso del dolore, la speranza, riuscendo nell'impresa forse più ardua di sempre e di ogni epoca: Resistere nella croce dell'Amore, portarne il peso e condividere e comunicare in esso tutto l'appunto e il tesoro di una dolcissima stagione fruttata e... Di Grazia.

In conclusione, la postfazione di Gas Marino, esplica e nobilita maggiormente l'opera della poetessa, la quale mostra la luce fino alla voce estrema di un tunnel che sta in penombra e richiama un significato ben molto complesso d'umanità e d'animo, però esemplificando il tutto e decimando il dolore, traendo invece beneficio da un bene incomune poiché rarissimo e perlaceo.

Voto della raccolta: ⭐⭐⭐⭐⭐

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